Il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: “Non piangere”.
Luca 7:13
Cristo
Gesù… ha distrutto la morte e ha messo in luce la vita e l’immortalità mediante
il vangelo.
2 Timoteo 1:10
“Non piangere”
Lettura proposta: Luca
7:11-17
Una
donna cammina lentamente dietro la bara. Quelli che le stanno accanto le
dimostrano affetto e simpatia. È una povera vedova che porta a seppellire il
suo unico figlio! Per lei la vita si è di nuovo fermata… Dopo la morte del
marito era riuscita a ripartire grazie all’affetto di quell’unico figlio, ed
ora anche lui non c’è più. Mentre si svolge il funerale, un altro corteo, una
folla che accompagna Gesù e i Suoi discepoli, si avvicina. E’ il corteo della vita che incrocia quello della morte; e in questo incontro sarà la vita
a trionfare!
Qual
è la prima cosa che Gesù, mosso a compassione, dice a quella madre? “Non
piangere!”. Poi si avvicina e tocca la bara. I portatori si fermano e il
Signore dice al morto: “Ragazzo, dico a te, alzati!” Il morto si solleva, si
mette a sedere e comincia a parlare. Un rispettoso timore s’impadronisce degli
astanti.
“Gesù
lo restituì a sua madre”, dice il Vangelo. Per tutti, questa risurrezione è un
segno che Dio è venuto incontro al Suo popolo per aiutarlo e liberarlo. Il
miracolo è l’avvenimento del giorno; tutti ne parlano nella regione
circostante. Così, la gioia che occupa il posto del dolore, nel cuore di questa
madre, diventa un motivo di allegrezza per molti.
Gesù
operò in seguito altre risurrezioni, ma la prima è questa, la risurrezione del
figlio di un’anonima vedova. La risurrezione del ragazzo non è dipesa dal grado di fede di sua madre, ma dall’amore di Gesù.
La Sua compassione particolare per le vedove non è cessata da allora.