“Trovarono per la campagna un Egiziano e lo condussero a Davide. Gli diedero del pane, che egli mangiò, e dell'acqua da bere; e gli diedero un pezzo di schiacciata di fichi secchi e due grappoli d'uva passa. Quando egli ebbe mangiato, si riprese, perché non aveva mangiato pane né bevuto acqua per tre giorni e tre notti. Davide gli chiese: A chi appartieni? Di dove sei? Quegli rispose: Sono un giovane egiziano, servo di un Amalechita; il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa mi ammalai” 1 Samuele 30:11-13.
In questo passo vi è riportata la storia di questo giovane egiziano trovato nella campagna mezzo morto di fame e di sete. Il suo padrone, un Amalechita, lo aveva abbandonato li perché era ammalato. Servite pure questo mondo che non conosce Dio, ma sappiate che, dal momento in cui non potete più essergli utile, sarete messi da parte. Questo è il mondo che usa, spreme, solo chi ha qualcosa da dare. Sia perché giovane, intelligente, ricco o attraente, ma statene certi che appena queste cose verranno a mancare non sarete più di nessuna utilità.
Scena ben diversa quella del figliol prodigo. Quando giunse all'ultimo grado di miseria, nessuno volle più saperne di lui e nessuno gli dava nulla, neppure i baccelli che i porci mangiavano (Luca 15:16). Il principe di questo mondo non conosce certo la misericordia ne può esercitarla.
Nel condurre questo egiziano a Davide, umanamente parlando, non c'era da sbagliarsi. Che meritava egli? Solo la morte. Era un nemico reo della distruzione delle proprietà di Davide. Suo padre era un Egiziano e il suo padrone un Amalechita. Entrambi appartenevano a dei popoli nemici. Il giovane ne è consapevole e riconosce tutto questo; confessa la sua condizione e ciò che ha fatto: “abbiamo incendiato Siclag” ver.14.
E' una buona cosa riconoscere davanti al Signore ciò che noi siamo e ciò che abbiamo commesso. Lo avete fatto?
La storia di questo giovane è brevissima. Si presenta in tre fasi distinte:
La prima. La sua profonda miseria per la quale non meritava alcuna pietà, in quanto nemico.
La seconda. La grazia inspiegabile.
La terza.. La completa liberazione di questo giovane, chiamato ora a seguire e servire l'Unto di Dio.