“Egli chiama gli alti cieli e la terra per assistere al giudizio del suo popolo” Salmo 50:4.
Questo salmo vede Dio in veste di giudice, “il suo popolo” quale imputato e cielo e terra in qualità di testimoni. Qui in giudice, che si presenta come il Potente, Dio il Signore, procede da Sion, il monte della grazia. Sta lasciando quel luogo, ora viene per giudicare.
“Non se ne starà in silenzio” (ver.3) riguardo ai peccati di coloro che si definiscono suo popolo. Si siederà in giudizio e i cieli e la terra saranno invitati a sedere sul banco dei testimoni. Il creato stesso testimonierà che tutti i giorni non ha mancato di annunciare la gloria di Dio. “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani” Salmo 19:1.
“Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti. Non esigo tori dalla tua casa, né capri dai tuoi ovili. Sono mie infatti tutte le bestie della foresta, mio è il bestiame che sta sui monti a migliaia. Conosco tutti gli uccelli dei monti, e quel che si muove per la campagna è a mia disposizione” ver.10-11.
Dio mette subito in chiaro che quel popolo non è stato negligente nei sacrifici. Questo salmo è un severo rimprovero agli ipocriti, i quali si accontentano di un'osservanza esteriore del rituale della casa di Dio senza alcun amore e rispetto per Lui. Dio dichiara di non essere legato a nessuna cerimonia religiosa, esse non lo appagano.
Dio, mette in evidenza quale sia la realtà del loro stato spirituale “tu che detesti la disciplina e ti getti dietro alle spalle le mie parole?” ver.17.
“Gesù disse loro: Non errate voi proprio perché non conoscete le Scritture ne la potenza di Dio?” Marco 12:24.
Sbarazzarsi della Parola di Dio è la prima mossa di colui che ha scelto di intraprendere un cammino di allontanamento. La Bibbia è un libro che mette a nudo, getta luce sulla realtà del nostro cuore e del nostro cammino e gli uomini amano questo tipo di “tenebre”.
“la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più della luce, perché le loro opere erano malvagie” Giov. 3:19.
“Errare humanum est”. Con questa formula, gli uomini, si scusano spesso dei loro errori e delle loro colpe ma questo non è vero. Alcuni possono essere rimediati, altri no. Un errore in un sorpasso potrebbe non essere rimediabile. Ci sono errori giudiziari, errori nella costruzione di un edificio, errori di orientamento, errori nella scelta di un coniuge... Molti errori hanno delle conseguenze incresciose ed imprevedibili; compromettono la salute, la reputazione, la vita. Ma l'errore di gettare la Sua Parola dietro le spalle è di gran lunga il più tragico di tutti. Vivere senza tenere conto dello stato della propria anima e ignorare gli appelli di Dio in grazia non ha eguali. Questo è il più grande errore che ogni uomo possa fare perché non vi sono altri rimedi, altre altre strade da percorrere se non quella Via che Dio indica. Non resta altro che quel incontro con Dio che esce da Sion (monte della grazia) per sedersi in giudizio.