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giovedì 12 gennaio 2023

12 gennaio - Apprezzamento divino

Tu, Dio, non disprezzi un cuore abbattuto e umiliato.

Salmo 51:17

 

Tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini.

1 Re 8:39

 

Apprezzamento divino

Luca 18:9-14

 

Per spiegare l’importanza della valutazione che facciamo di noi stessi, il Signore fa l’esempio di due uomini che vengono a pregare nel tempio. Uno è un personaggio religioso che pensa di essere un giusto, l’altro è un uomo disprezzato a causa della sua funzione nella società, quella di esattore delle tasse per conto dei conquistatori romani. Il primo prega così: “O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini”. L’orgoglio ci isola dai nostri simili, ma soprattutto ci allontana da Dio che dice: “Io odio la superbia, l’arroganza, la via del male e la bocca perversa” (Proverbi 8:13).

Il secondo ha un atteggiamento molto diverso. Cosciente dei propri peccati, non osa nemmeno avvicinarsi al tempio. La sua cattiva coscienza non gli permette di alzare gli occhi verso Dio, ma egli sa che Dio è misericordioso; e prega così: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore!” Di lui, Gesù dice: “Questo tornò a casa sua giustificato, piuttosto che quello” (l’uomo religioso soddisfatto di se stesso). Poi aggiunge: “Chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato”.

Dio non è cambiato. “Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili” (Giacomo 4:6). Oggi, chi si umilia davanti a Lui, gli confessa i propri peccati e crede fermamente che Gesù Cristo è morto per espiarli, riceve per grazia il Suo perdono e la promessa della vita eterna.