“Non nascondermi il tuo volto nel giorno della mia sventura”.
(Dio
risponde:) “Invocami nel giorno della sventura; io ti salverò e tu mi glorificherai.”
Salmo
102:2; 50:15.
Il giorno
della sventura (1)
Cosa fare quando
arriva la sventura?
Dio dice: “Invocami”. È un immenso sollievo poter
parlare con qualcuno delle nostre disgrazie, soprattutto quando quel qualcuno è
Dio. “Invocare” non è semplicemente parlare con Lui. È un richiamo, una
supplica, una pressante richiesta di aiuto. Un bambino in pericolo, o
impaurito, chiama il suo papà e lo fa con serietà e fiducia, convinto della necessità
del suo intervento. Ora, sebbene Dio conosca ogni cosa e possa leggere nei
nostri pensieri, il Suo ordine è “invocami”.
Non ci dice quante
volte dobbiamo “chiamarlo”. Se hai già chiamato molte volte e non hai ancora
ricevuto risposta, continua ad invocarlo. La risposta arriverà di sicuro, in un
modo o in un altro, ma nel frattempo la benedizione per la tua anima sarà
immensa perché imparerai a buttarti nelle braccia del Signore e a conoscerlo
meglio.
Per chi non conosce
Dio, “il giorno della sventura” non può essere altro che un giorno di
disperazione e senza via d’uscita. Se tu lo stai vivendo, rivolgiti al Dio di ogni consolazione, confessagli i tuoi peccati,
cerca il Suo perdono attraverso la fede in Gesù. Egli ha promesso di salvarti e
manterrà la Sua promessa.
(seguirà domani)