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lunedì 2 gennaio 2023

Inescusabili

“L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia” Romani 1:18. 


Perché gli uomini hanno bisogno del Vangelo?

Qui la risposta è : perché senza vangelo sono perduti e l'ira di Dio si rivela dal cielo contro la malvagità degli uomini che soffocano la verità con il loro comportamento ingiusto e con la loro vita di peccato.

“... perciò essi sono inescusabili” Romani 1:20.

Niente tiene le persone lontane da Cristo quanto l'incapacità di prendere coscienza del bisogno che hanno di lui. E' questo il principio elementare dell'inizio di questa epistola. Paolo dimostra l'universalità del peccato e della colpa degli uomini dividendo la razza umana in tre gruppi e accusandoli uno ad uno. Dimostra così che ciascun gruppo è incapace di vivere all'altezza della conoscenza che possiede ma, al contrario, la ignora e contraddice deliberatamente, divenendo così colpevole e senza scuse. Nessuno può dichiararsi innocente, poiché nessuno può dichiararsi ignorante.

1. Si penserà forse che i pagani, ossia quanti non hanno udito l'Evangelo o lo hanno ignorato, siano scusabili in quanto non possiedono la Parola scritta, ma essi sono perduti. Con la loro idolatria e immoralità hanno rifiutato “quel che si può conoscere di Dio” avendo “fin dalla creazione del mondo” sotto gli occhi un altro libro sempre aperto: la creazione (Salmo 19:1). Ma la maggioranza di loro non ha voluto ne riconoscere ne onorare il suo autore.

2. In secondo luogo, Paolo; si rivolge ai “moralisti” che professano alti standard etici e li applicano a chiunque tranne a loro stessi “Perciò, o uomo, chiunque tu sia che giudichi, sei inescusabile; perché nel giudicare gli altri condanni te stesso” 2:1.

3. Terzo punto. Questi capitoli ci fanno pensare alla seduta di un tribunale. Uno dopo l'altro gli accusati si presentano alla sbarra davanti al giudice supremo. Dopo la condanna dei pagani senza morale, poi quella dell'uomo morale e “educato” c'è il religioso giudeo. E' giunto il suo momento di presentarsi alla sbarra. Egli lo fa arrivando a testa alta. Il suo “curriculum”, la legge di Mosè, i suoi riti, sono i punti su i quali fa affidamento ma il giudice non esaminerà i suoi titoli ne la sua conoscenza ma le sue azioni. Si vantano della loro conoscenza di Dio e dei suoi comandamenti ma non gli osservano.

4. Quarto, raccoglie tutta la razza umana davanti al tribunale dove ogni bocca sarà turata. Gli accusati, senza eccezione, saranno riconosciuti tutti colpevoli e senza scuse davanti a Dio (3:9-20).