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martedì 24 gennaio 2023

Di passaggio

“Sara morì a Chiriat-Arba, che è Ebron, nel paese di Canaan, e Abraamo venne a far lutto per Sara e a piangerla. Poi Abraamo si alzò, si allontanò dalla salma e parlò ai figli di Chet dicendo: Io sono straniero e di passaggio tra di voi; datemi la proprietà di una tomba in mezzo a voi per seppellire la salma.” Genesi 23:2-4.

Abramo, straniero e pellegrino, non possedeva nulla di quel paese di Canaan, ad eccezione di quel sepolcro. Questo fu l'unico suo acquisto di terra nella sua lunga vita di pellegrinaggio. Così pure i credenti non posseggono veramente nulla sulla terra. Per loro è solo un luogo di morte.

Essere stranieri e pellegrini non è cosa facile ma è lo statuto spirituale che ogni credente ha. Tutti vogliono delle certezze e una dimora stabile; l'insicurezza e la provvisorietà ci mettono a disagio ma dobbiamo ricordarci che noi “aspettiamo la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio” Ebrei 11:10.

Le tende erano le abitazioni tipiche dei popoli nomadi. I patriarchi vivevano in tende e ai tempi di Geremia, la famiglia dei Recabiti tornò all'ideale nomade abitando in tende e rifiutando di costruirsi delle dimore stabili. Questo modo di vivere vuol dire essere sempre pronti a disfarle in qualsiasi momento per raccogliere le masserizie e ripartire ed è l'attitudine che dovrebbe caratterizzare ogni credente. 

Su questa terra siamo di passaggio e ci deve rallegrare e confortare la prospettiva che ci attende.