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sabato 7 gennaio 2023

Peccare contro Dio

“Come dunque potrei fare questo gran male e peccare contro Dio?” (Genesi 39:9)

Noi viviamo in un mondo in cui regna l’immoralità, come ai tempi in cui Giuseppe è stato venduto in Egitto a Potifar. “I piaceri del peccato” (Ebrei 11.25) erano conosciuti in quell’epoca in Egitto esattamente come nel mondo occidentale nel 21o secolo. Ma Giuseppe non ha considerato questo come una scusa per abbassare il livello della santità di Dio, così come noi non possiamo prendere adesso il basso livello morale dei nostri giorni come scusa per tollerare la negligenza nella nostra vita. Giuseppe non si è preoccupato di quello che poteva pensare la società a questo riguardo e, per lui, la questione non era certamente quella di sapere se un tale atto sarebbe stato, prima o poi, scoperto.

È vero che ha giudicato che una tale azione sarebbe stata una ingiustizia nei confronti di Potifar, ma non era questo il punto più importante. Il punto principale è che Dio chiama l’adulterio un “gran male” e che è un peccato commesso contro Dio stesso. Il fatto che la moglie di Potifar fosse consenziente ed anche esigente non cambia la natura di questo peccato e la gravità di un tale comportamento. È un grande male ed un peccato contro Dio e questo è sufficiente per far fuggire Giuseppe. Il rischio di offendere la moglie di Potifar per il suo rifiuto non era paragonabile al pericolo di peccare contro Dio.

Molto più tardi, Davide non ha saputo resistere alla tentazione con Bat-Sceba. Quando ha afferrato la grandezza del suo peccato ha detto a Dio: “Ho peccato contro te, contro te solo, ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi” (Salmo 51:4). Ha dovuto, allora, realizzare quanto sarebbe stato meglio per lui averlo compreso prima di peccare, perché questo gli avrebbe risparmiato molte angosce. Questo non vuol dire che non si è curato del male che ha fatto agli altri, ma che ha visto il suo peccato sotto una luce più grande. Ha preso coscienza che questa era una disobbedienza diretta verso Dio stesso. Se noi vedessimo le cose alla luce della santa presenza di Dio, ne avremmo una visione corretta. “Io ho sempre posto il SIGNORE davanti agli occhi miei; poiché egli è alla mia destra, io non sarò affatto smosso” (Salmo 16:8).