Non commettere adulterio.
Esodo 20:14
(Gesù
disse:) “Ma io vi dico che
chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei
nel suo cuore”.
Matteo 5:28
7° Comandamento:
“Non commettere adulterio”
La nostra cultura permissiva considera con
leggerezza l’adulterio, cioè la relazione sessuale tra una persona sposata con
un’altra che non sia il coniuge. Alcuni ritengono che faccia parte della sfera
privata dove ognuno può fare come ritiene bene senza che altri abbiano da
interferire. A questo si aggiunge una banalizzazione delle relazioni sessuali
che fa dimenticare che esse coinvolgono la totalità del nostro essere, corpo,
anima e spirito.
Come vediamo nel versetto di oggi il
Signore, nel “sermone sul monte”, applica il termine “adulterio” alla
concupiscenza, perché l’adulterio non riguarda solamente le nostre azioni, ma
prima di tutto il nostro cuore, i nostri pensieri.
Le cause che conducono all’adulterio sono
numerose: il peso della solitudine, la povertà del rapporto e della
comunicazione nella coppia, la ricerca egoistica ed esacerbata del piacere… Ma
l’adulterio non è mai una soluzione ai problemi di coppia, come alcuni
vorrebbero far credere. Anzi, è causa di disgregazione e di grande sofferenza
per tutta la famiglia e, soprattutto, è un grave peccato contro Dio che ha
voluto l’unità tra gli sposi.
Il piacere del sesso non dev’essere fine a
se stesso, ma Dio vuole che sia collegato a qualcosa di più grande, che è la comunione tra i coniugi. L’unione dei
cuori, in particolare quando hanno lo
stesso legame con il Signore, l’accoglienza, il dialogo, la condivisione,
l’ascolto e il donarsi reciprocamente, sono alla base di questa comunione. Il
Signore è potente per guarire le relazioni coniugali che causano sofferenza. Egli può dare la forza di perdonare e di vivere una nuova vita
nella freschezza di un amore reciproco sempre più grande. Ma dobbiamo volerlo.