Tutto è puro per quelli che sono puri; ma per i contaminati e gli increduli niente è puro; anzi, sia la loro mente sia la loro coscienza sono impure.
Tito 1:15
Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: “Io sono
la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce
della vita”.
Giovanni 8:12
La coscienza
Sentiamo spesso dire che ognuno deve agire secondo la propria coscienza, che
sarebbe quella voce interiore che ci approva o disapprova, che dovrebbe farci
distinguere il vero dal falso. La coscienza può essere paragonata a una bilancia
a due piatti che ci indica se due oggetti hanno lo stesso peso, ma non
garantisce l’esattezza del peso di riferimento. Allo stesso modo la coscienza
determina i suoi giudizi e le sue valutazioni in rapporto a dei punti di
riferimento che non sono sempre corretti.
La coscienza è una facoltà del nostro
spirito, come la vista è una facoltà dell’occhio. Come l’occhio non può
distinguere nulla in assenza di luce, anche la coscienza ha bisogno della luce
di Dio per avere il giusto discernimento. La luce è indipendente dall’occhio,
ma permette all’occhio di vedere.
Così la coscienza fa parte dell’uomo, ma la conoscenza di ciò che è vero e giusto
viene da Dio.
Come si può avere accesso a questa
conoscenza? Per mezzo della Bibbia, la Parola di Dio. In particolare essa ci
presenta Gesù, Suo Figlio, venuto sulla terra per far conoscere in maniera
concreta i caratteri di Dio: verità,
giustizia, santità, bontà, compassione, misericordia, amore…
Tutti questi caratteri Gesù li ha incarnati
perfettamente poiché è Dio. Infatti ha detto: “Chi ha visto me, ha visto il
Padre (Dio)”, “Io sono la luce del
mondo” (Giovanni 14:9; 8:12).
Poniamoci davanti a questa luce e prendiamo
sempre come riferimento la Bibbia che ce la rivela. Soltanto così la nostra
coscienza avrà dei punti di riferimento esatti e ci indicherà la giusta
direzione da seguire.