“E il SIGNORE disse: «Io sterminerò dalla faccia della terra l'uomo che ho creato: dall'uomo al bestiame, ai rettili, agli uccelli dei cieli; perché mi pento di averli fatti». Ma Noè trovò grazia agli occhi del SIGNORE” Genesi 6:7-8.
Una decisione irrevocabile. Difronte a ciò, Dio non può restare indifferente. Anche questo, per noi uomini, è un concetto difficile da capire, perché siamo abituati a convivere con l'ingiustizia e la cattiveria e spesso le giustifichiamo. Ma il Signore ha “gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male, e non può tollerare lo spettacolo dell'iniquità” Abacuc 1:13. Perciò questo aspetto della sua natura santa, non gli permette di restare indifferente e deve intervenire.
“Ma...”. Ecco un'eccezione. Queste parole sono molto importanti perché, sebbene già in precedenza Dio abbia agito in “grazia” e non abbia distrutto subito i primi uomini, dopo il fratricidio di Caino e l'agire malvagio dei suoi discendenti, qui viene mostrato i motivi e le ragioni di questo.
“Noè fu uomo giusto, integro, ai suoi tempi; Noè camminò con Dio” v.9.
Noè era:
Giusto. Come poteva esserlo? La Scrittura stessa afferma : “Può il mortale essere giusto davanti a Dio?” Giobbe 4:17. E' evidente che questa “giustizia” gli veniva unicamente dalla sua fede in Dio.
Integro. Questo termine indica assenza di doppiezza. Dio desidera che ci sia della sincerità nei nostri sentimenti.
Camminava con Dio. Ha mostrato non solo a parole ma con il cammino che aveva scelto Dio come guida nella sua vita.
“la fine di ogni essere vivente è giunta...Fatti un'arca di legno di gofer” v.13-14.
Queste parole ci mostrano, da una parte, lo stato di rovina dell'uomo e dall'altra il mezzo di salvezza procurato da Dio.
“il SIGNORE lo chiuse dentro” (7:16).
Nulla esprime meglio di queste parole la perfetta sicurezza di colui che è in Cristo.
Chi potrebbe aprire quando Dio chiude?
Nessuna potenza umana o satanica, sarebbe stata capace di forzare la porta dell'arca per farvi entrare le acque del giudizio. La porta era stata chiusa dalla mano di Colui che aveva aperto le “cateratte del cielo”. Così leggiamo di Cristo che colui che “ha la chiave di Davide, colui che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre” Apoc.3:7.