Se consideriamo i profeti, Geremia ha molto da dirci sull'argomento della circoncisione che è citata nel suo libro per ben tre volte.
"Circoncidetevi per l'Eterno" (4:4)
Forse questo è il riferimento più importante poiché è il nostro vero obiettivo. Il valore di qualsiasi cosa che facciamo è commisurato a come la facciamo per amore del Signore. Poteva esservi stata la massima cura nell'esecuzione della circoncisione, ma era fatta per il Signore? Questo interrogativo dovremmo porcelo in tutti i campi di servizio nei quali siamo impegnati. Abbiamo bisogno di chiederci le motivazioni profonde delle nostre attività; le compiamo veramente per Lui?
Orecchie circoncise
In Geremia 6:10 troviamo la seconda citazione: "A chi parlerò, chi riprenderò come testimone perché mi ascolti? Ecco, il loro orecchio è incirconciso, essi sono incapaci di prestare attenzione; ecco, la parola del Signore è diventata per loro un obbrobrio, non vi trovano più nessun piacere".
Questa volta si tratta dell'orecchio. E' una questione di ascolto e di obbedienza alla Parola del Signore. La constatazione che Dio fa è molto grave: "Non vi trovano più nessun piacere". E' molto facile sottomettersi a pratiche esteriori ma poi chiudere le orecchie alla Parola di Dio. Questo era accaduto in Israele.
Nei capitoli precedenti, Geremia scriveva: "Israele ha contaminato il paese... La sua perfida sorella (Giuda) non è tornata a me con tutto il suo cuore, ma con finzione, dice il Signore" (3:10). Queste parole furono scritte durante il risveglio che ci fu sotto il regno del pio re Giosia; dall'apparenza si sarebbe detto che le cose andavano bene, ma non c'era riscontro nel cuore e nella vita di molti.
Circoncisione come segno di distinzione
Il terzo riferimento alla circoncisione lo troviamo in Geremia 9:26: "L'Egitto, Giuda, Edom, e i figli di Ammon, Moab, ... tutte le nazioni sono incirconcise e tutta la casa d'Israele è incirconcisa di cuore".
La nazione d'Israele era stata chiamata fuori da tutte le nazioni che la circondavano per essere testimone di Dio contro l'idolatria delle altre nazioni. Doveva essere un popolo separato dagli altri popoli. Balaam, l'indovino, nonostante la sua falsità, fu indotto a proferire la verità riguardo a Israele: "E' un popolo che dimora solo e non è contato nel numero delle nazioni" (Numeri 23:9).
Notiamo che nel passo di Ger. 9:26 Giuda è posto fra l'Egitto e Edom; non c'è differenza, non c'è distinzione né separazione. Le nazioni erano incirconcise nel vero senso della parola; ma Israele, benché circonciso nella carne, era incirconciso di cuore.
Da questi passi tratti dal Vecchio Testamento e riguardanti la circoncisione, risulta evidente che le nostre labbra, i nostri cuori e le nostre orecchie devono essere consacrati a Dio. I credenti sono un popolo separato "per il Signore". La sottomissione esteriore ai suoi comandamenti senza la realizzazione del loro vero significato spirituale e senza amore per Lui, non ha valore e non ha una reale influenza nella vita di ogni giorno.
La circoncisione del Signore Gesù
La circoncisione del Signore Gesù è un fatto sorprendente che attira la nostra attenzione. Nel Vangelo di Luca, che mette in luce la sua vita perfetta come uomo, viene introdotto un gruppo di Ebrei pii, molto diversi da tutti gli altri. Di questo piccolo "residuo" di persone fedeli fanno parte Maria e Giuseppe, i genitori terreni del Signore Gesù, anche se, essendo stato concepito dallo Spirito Santo, la sua nascita resta del tutto unica.
Se fino ad ora abbiamo considerato la circoncisione come un segno del giudizio di Dio sulla carne, dobbiamo essere molto prudenti quando i nostri pensieri si volgono a Cristo. In Lui non c'era nulla di peccaminoso, non c'era "la carne" nel senso che questo termine ha nella dottrina cristiana; nessun impulso a fare il male, nessuna concupiscenza. In Lui tutto era santo, perfetto, puro, irreprensibile.
Ma, cresciuto in una famiglia Giudea pia, dove la legge era rispettata e amata, Gesù fu circonciso all'età di otto giorni. A questo punto ci vengono in mente le parole dell'apostolo Paolo: "Nato di donna, nato sotto la legge" (Galati 4:4). E' meraviglioso considerare il Figlio di Dio che prende una posizione così umile e si sottopone alla legge come un qualsiasi Israelita fedele. Diciamo spesso, e giustamente, che in tutta la sua vita il Signore Gesù fu quello che l'uomo avrebbe dovuto essere per piacere a Dio; ed è altrettanto corretto dire che Egli fu tutto quello che un Israelita fedele avrebbe dovuto essere.
E' anche utile considerare le cose in cui il popolo d'Israele ha tristemente mancato, e vedere che, dove Israele come nazione ha mancato, Cristo ha trionfato, per la gloria di Dio.