Non rubare.
Esodo 20:15
Chi rubava non rubi più, ma si affatichi
piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia qualcosa
da dare a colui che è nel bisogno.
Efesini 4:28
8° Comandamento: “Non rubare”
Il divieto di rubare è generalmente
accettato. Ma nella vita corrente abbiamo spesso l’impressione che ciò che è
considerato grave non sia tanto rubare quanto “farsi beccare”! Chi ruba manca
di rispetto verso i suoi simili e le loro cose, e pecca contro Dio.
La portata morale di questo comandamento
della Legge per noi credenti va ben oltre. Si può rubare in diversi modi:
– noi derubiamo Dio con la nostra
ingratitudine e lo spreco dei doni che ci accorda, a partire dalla nostra
esistenza, la nostra salute, le nostre capacità fisiche e intellettive, il
tempo della vita sulla terra in cui ognuno dovrebbe valorizzare ciò che Dio gli
ha donato;
– derubiamo il nostro congiunto e i nostri
figli se sprechiamo le nostre risorse e il nostro tempo per acquisti inutili o
per attività futili, invece di dedicarli a loro;
– derubiamo il nostro titolare se non
rispettiamo gli orari concordati o se utilizziamo per fini personali e di
nascosto i servizi dell’azienda;
– derubiamo i nostri dipendenti se il loro
lavoro non è adeguatamente retribuito o se non garantiamo loro condizioni di
vita decenti;
– rubiamo quando sperperiamo il nostro
denaro mentre altri mancano del necessario per la loro sopravvivenza.
L’insegnamento della Parola di Dio include
e supera il divieto di rubare: ci invita
a lavorare per poter dare anche a chi ha meno di noi!