Cristo ha sofferto per voi, lasciandovi un esempio, perché seguiate le sue orme.
1 Pietro 2:21
… perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha
perdonati.
Efesini 4:32
2. Perdonare. È possibile?
Uno dei due cristiani un tempo incarcerati e
torturati, informato di questa richiesta, dice: “Sono molto contento di sapere
che quel sottufficiale ha creduto al Signore, ma questa notizia suscita in me
un combattimento spirituale e mi crea dei sentimenti di ribellione!” Fu poi il
Signore a dargli la forza di vincere quelle reazioni, e nel maggio del 2010
quell’uomo si reca nella prigione per far visita al suo vecchio “carnefice”.
Alla presenza di una cinquantina di altri carcerati, l’ex aguzzino confessa le
proprie azioni: “Otto anni fa ho partecipato a un rapimento e ho inflitto delle
torture a uomini di Dio innocenti! Riconosco di avere offeso il mio Dio con
tutte queste malvagità. Chiedo perdono a voi e alle vostre famiglie!” Alla fine
della sua testimonianza i due uomini si abbracciano piangendo. Il servitore di
Dio assicura il carcerato del perdono di Dio e del suo proprio perdono.
L’incontro si conclude con un momento di preghiera e di lode.
Dio chiede ai suoi figli di perdonare senza
riserva chi fa loro dei torti (Matteo 18:22).
Perdonare non significa necessariamente dimenticare e nemmeno scusare; non è una questione di sentimento, anche se talvolta i sentimenti emergono, ma implica un atto di volontà. Gesù Cristo ha pagato un prezzo infinito dando la propria vita sulla croce perché Dio potesse perdonare chiunque crede in Lui.
Il perdono a volte è penoso, ma è liberatore, e Dio desidera accompagnare i Suoi figli nel difficile percorso che porta ad un perdono spontaneo e sincero.
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