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venerdì 23 aprile 2021

23 aprile - Rimorso e pentimento

Ho avvertito solennemente… di ravvedersi davanti a Dio e di credere nel Signore nostro Gesù.

Atti 20:21

 

Ravvedetevi e credete al vangelo.

Marco 1:15

 

Rimorso e pentimento

 

C’è una grande differenza fra rimorso e pentimento. Il rimorso lo proviamo tutti quando ci rendiamo conto di non esserci comportati bene verso qualcuno o di aver agito con orgoglio o egoismo. Se siamo sensibili, il rimorso può essere molto forte e portarci a rivedere i nostri comportamenti. Ma in certi casi è solo il dispiacere di aver potuto danneggiare la nostra reputazione e non è indice di umiltà. Certi rimorsi possono portare alla disperazione, com’è avvenuto per Giuda, il discepolo che ha tradito il Signore: avendo compiuto quell’atto infame per amore del denaro, e avendo visto le tragiche conseguenze del suo atto finì per suicidarsi (Matteo 27:3-5).

Diverso dal rimorso è il pentimento. Esso ci porta a valutare la nostra condotta alla luce divina, e anche se produce lacrime amare, alla fine porta un miglioramento nei pensieri e nella condotta. “Siete stati rattristati, ma questa tristezza vi ha portati al ravvedimento, perché siete stati rattristati secondo Dio” (2 Corinzi 7:9). Il pentimento non porta mai alla disperazione, ma è il mezzo col quale Dio ci riporta alla comunione con Lui e all’abbandono della strada sbagliata.

C’è sempre speranza per chi si pente davanti a Dio; il pentimento è necessario e salutare, e i frutti che porta dimostreranno se è sincero (Matteo 3:7)!


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