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lunedì 5 aprile 2021

05 aprile - Ingiustizia non scusabile


Quest’uomo (Gesù) fa molti segni miracolosi. Se lo lasciamo fare, tutti crederanno in lui; e i Romani verranno e ci distruggeranno come città e come nazione.”

(Ma Caiafa disse loro:) “Voi non riflettete come torni a vostro vantaggio che un uomo solo muoia per il popolo e non perisca tutta la nazione”.

Giovanni 11:47-50

 

Ingiustizia non scusabile

 

Vicino a Gerusalemme, Gesù compie un  miracolo inimmaginabile: risuscita Lazzaro, morto già da quattro giorni! Grandi sono l’emozione e l’inquietudine della classe dirigente dei Giudei: i testimoni di questa risurrezione andranno ad aumentare il numero di coloro che credono in Gesù che si presenta come il Messia, il re dei Giudei. Invece di esaminare alla luce delle Sacre Scritture se le parole e le opere di Gesù convalidavano ciò che Egli diceva di essere, i capi temono la Sua crescente notorietà. L’adesione del popolo al Suo discorso rischierebbe di allontanare la massa dalla religione ufficiale. Caiafa, il più importante fra loro, suggerisce di far morire Gesù per salvare il loro luogo di culto e la loro nazione, trasgredendo in questo modo il comandamento che diceva: “Non commettete ingiustizie nei giudizi” (Levitico 19:15, 35).

Per i capi sacerdoti e i farisei, salvaguardare l’unità della nazione era solo un pretesto; si trattava soprattutto di garantire la loro personale posizione sociale e i loro privilegi. Ma tutti hanno accettato di compiere quest’ingiustizia irreparabile: condannare a morte un innocente, il solo giusto che fosse esistito sulla terra! Costringeranno Pilato a crocifiggere l’unico che non meritava la morte, confermando l’affermazione di Gesù: “La luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più della luce, perché le loro opere erano malvagie” (Giovanni 3:19).

Ma la morte di Gesù è diventato il mezzo di salvezza eterna per tutti coloro che mettono in Lui la loro fiducia.