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giovedì 1 aprile 2021

Due episodi decisivi

La storia di Anna G. è una storia interessante. Lei è una ragazza giovane, colta e appariscente e, in quanto tale, riceve molte attenzioni da parte dei compagni di università e dei suoi molti amici. E' cresciuta in una famiglia cristiana, ha frequentato per un po' le riunioni della chiesa ma, negli ultimi tempi, quell'ambiente ha iniziato ad andarle un “po' stretto”. Si è chiesta spesso che cosa avrebbero pensato i suoi amici e le sue amiche se avessero saputo delle sue “abitudini”. Se l'avessero vista uscire da quel piccolo locale, lei, unica ragazza, in compagnia di persone di mezza età.  I suoi genitori ci tenevano molto che lei frequentasse e ancor più che ascoltasse la Parola di Dio, ma lei era così distratta durante le riunioni e non faceva altro che pensare che fosse tutto tempo perso.

Ci sono poi stati due episodi “particolari” che hanno portato Anna ad una svolta nella sua vita. Il primo è avvenuto durante una dell'ultime riunione a cui aveva assistito. Il predicatore, aveva letto e commentato l'episodio di Zaccheo nell'Evangelo di Luca (19) affermando: “E' sicuramente umiliante correre come Zaccheo per vedere Cristo quando si ha l'abitudine di camminare con una certa dignità. E' umiliante per un uomo arrampicarsi su un albero come un bambino. E' umiliante far notare che si è piccoli quando ci si crede grandi e considerati. Ma che cosa importano tutte queste umiliazioni quando si ha l'occasione di vedere Gesù?”. Anna non aveva potuto rimanere distratta dinanzi a queste considerazioni tratte dalla Parola di Dio e si stava chiedendo: Voleva vedere Gesù?

Il secondo episodio è avvenuto poco tempo dopo. Anna si era svegliata di soprassalto. Il cellulare stava squillando. La notizia che aveva appena ricevuto era terribile. Due ragazzi che facevano parte del gruppo di amici con cui ella aveva trascorso la serata precedente erano morti in un incidente stradale. Anna rimase lì vicino al telefono stupefatta ed affranta. Erano due ragazzi giovani e simpatici, eppure, in un attimo, senza preavviso, se n'erano andati. Improvvisamente apparivano davanti a lei la fragilità della vita e nello stesso tempo, la sua solennità. E dire che avrebbe potuto esserci anche lei in quell'auto.

Un richiamo dalla porta la fece sussultare: “Anna sei pronta?”. Era la voce familiare si sua madre. “No non sono pronta” rispose.

Ma perché una domanda così banale, quel giorno aveva per lei un significato nuovo e preciso: “Anna sei pronta?” Le sembrava che fosse qualcun altro a fargliela e sapeva molto bene quello che doveva rispondere: “No, non sono pronta, non pronta a morire, non pronta ad incontrare Dio”. Le appariva chiaramente il vuoto della sua vita e la sorte terribile che le sarebbe toccata se avesse dovuto morire, anche lei, senza essere pronta.

Anna non ebbe tregua finché non fu pronta. Trovò in Gesù il suo Salvatore e il suo amico più fidato e trovò la gioia, nonostante le critiche e i sorrisetti degli amici, di umiliarsi per salire sull'albero solo per la gioia di vedere Gesù.