E diceva: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!” Ed egli (Gesù) gli disse: “Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso”.
Luca 23:42, 43
È falso!
“Andremo
tutti in paradiso”, cantava Michel Polnareff. Questa canzone ha avuto un grande
successo, sia per la personalità del cantante, sia per la melodia avvincente e
per quell’affermazione che tranquillizza le coscienze.
Molti credono che un Dio d’amore non potrà
impedire a nessuno l’accesso al paradiso, alla Sua presenza. Dio è amore, è
vero, ma la Sua santità non può convivere col male commesso dall’uomo. Dio ama
il peccatore e odia il peccato. Come fa dunque a conciliare il Suo amore con la
Sua perfetta santità e la Sua giustizia? Per prima cosa, si è fatto conoscere
in Cristo come il Dio che desidera riconciliare con Sé l’uomo peccatore, e ha
accettato che il Suo amato Figlio, perfetto e senza peccato, pagasse per i
peccati di tutti coloro che credono in Lui. E adesso ordina a tutti gli uomini di pentirsi, e fa predicare la buona
notizia della salvezza “in ogni luogo” (Atti 17:30).
Il
pentimento è la via per giungere alla salvezza. Ma quando uno si è pentito e ha
confessato a Dio di essere un peccatore, bisogna che accetti con fede che “il
sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato” (1 Giovanni 1:7). Solo così si
ottiene il perdono di Dio e il diritto di andare in cielo. Il ladrone sulla
croce ha riconosciuto di essere colpevole e, come leggiamo nel versetto in
testa al foglietto, ha implorato la misericordia del Signore riconoscendolo
come il solo che può aprire il cielo a un miserabile peccatore.