“Il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno” (Proverbi 4:18)
Il libro dei Proverbi ci è stato dato “perché l’uomo conosca la saggezza, l’istruzione e comprenda i detti sensati” (1:2). Esso ci dà avvertimenti per preservarci da errori e insegnamenti pratici su come camminare col Signore, in comunione con Lui e per la sua gloria.
Dio desidera che la nostra vita sia una vita di giustizia pratica, ossia conforme alla sua volontà e al suo pensiero, caratterizzata da una continua crescita spirituale. Per questo Salomone paragona il “sentiero dei giusti” alla luce del mattino che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia pieno giorno.
Come possiamo realizzare questo comportamento? Ce lo spiegano i versetti che seguono.
L’importanza della Parola di Dio nella nostra vita
“Figlio mio, sta’ attento alle mie parole, inclina l’orecchio ai miei detti: non si allontanino mai dai tuoi occhi, conservali in fondo al cuore; poiché sono vita per quelli che li trovano, salute per tutto il loro corpo” (Proverbi 4:20-22).
E’ una grazia che Dio ci abbia dato la sua Parola. Ma come ne teniamo conto? Qui Salomone pone la Parola di Dio in rapporto con le orecchie, gli occhi, il cuore e l’intero corpo.
- Con l’orecchio. Dio desidera che lo ascoltiamo. Che genere di uditori siamo? Stiamo attenti durante le riunioni in cui è letta e meditata?
- Con gli occhi. E’ essenziale che leggiamo molto la Parola sia collettivamente nelle riunioni sia in famiglia. Non trascuriamo però di farlo individualmente. Leggiamo la Bibbia in modo regolare. Cerchiamo di dare alla lettura un posto preciso in ogni nostra giornata. Incominciamo la giornata con un passo della Parola di Dio e non permettiamo ad altro di distrarci e di occupare i nostri pensieri.
- Con il cuore. Non basta ascoltare e leggere la Parola di Dio. Non basta conoscerla. Bisogna che essa abbia un posto nei nostri affetti. L’amiamo veramente? La Bibbia si rivolge più al nostro cuore che alla nostra mente.
- Con tutto il corpo. Se abbiamo veramente a cuore la Parola di Dio, questa influenzerà tutto il nostro modo di vivere. Attraverso le nostre azioni e le nostre parole si vedrà se ci accontentiamo di essere uditori o se ci impegniamo ad agire secondo quello che essa ci insegna. La Parola deve esercitare la sua influenza nella nostra vita ogni giorno; solo così avrà raggiunto il suo scopo e Dio sarà glorificato.
Custodire il nostro cuore
Perché il nostro sentiero sia come la luce che va sempre più risplendendo, badiamo innanzi tutto al nostro cuore.
“Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa, poiché da esso provengono le sorgenti della vita” (Proverbi 4:23).
Nella Bibbia, il cuore ha molto spesso un significato simbolico. Esso indica la sede dei nostri sentimenti e determina le nostre scelte.
Sono dunque coinvolti i nostri affetti e il nostro amore per il Signore. Parliamo sovente, e a ragione, dell’amore del Signore per noi, e non potremo mai comprenderlo fino in fondo né ringraziare abbastanza il Signore per quello che ha fatto. Ma com’è il nostro amore per Lui? Giovanni scrive: “Noi lo amiamo perché egli ci ha amati per primo” (1 Giovanni 4:19), e Davide poteva dire: “Io ti amo, o SIGNORE, mia forza!” (Salmo 18:1). Per lui non erano solo parole, ma una realtà.
L’affetto per il Signore dà un’impronta a tutta la nostra vita. Per questo dev’essere coltivato giornalmente. Le cose del mondo contribuiscono ad allontanare o a distogliere il nostro cuore dal Signore. Possono essere cose cattive – il peccato sotto varie forme - ma anche cose che non hanno in sé niente di male, come le occupazioni necessarie alla vita. Ma perché il nostro sentiero sia come la luce splendente del mattino, bisogna che il nostro Salvatore abbia sempre il primo posto nel cuore.
Vegliare sul nostro linguaggio
“Rimuovi da te la perversità della bocca, allontana da te la falsità delle labbra” (Proverbi 4:24).
Quando il Signore Gesù viveva sulla terra, la gente poteva meravigliarsi “delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca” (Luca 4:22). Egli non ha mai detto cose inutili o inopportune. Purtroppo, non è sempre così di noi. Se esaminiamo le cose che abbiamo detto durante la giornata, dobbiamo spesso riconoscere che dalla nostra bocca sono uscite molte parole inutili e persino fuori luogo. Giacomo ci avverte del potere negativo della lingua: “la lingua, nessun uomo la può domare; è un male continuo, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio. Dalla medesima bocca escono benedizioni e maledizioni. Fratelli miei, non deve essere così. La sorgente getta forse dalla medesima apertura il dolce e l’amaro?” (Giacomo 3:8–11).
Quello che non avviene in natura, lo sgorgare del dolce e dell’amaro da una stessa sorgente, è purtroppo possibile in noi. Il Signore ce ne preservi e ci aiuti a far sì che il nostro parlare sia per l’incoraggiamento dei nostri fratelli e sorelle, e una testimonianza utile a quelli che sono ancora lontani da Dio.
Dirigere bene il nostro sguardo
“I tuoi occhi guardino bene in faccia, le tue palpebre si dirigano dritto davanti a te” (Proverbi 4:25).
Attraverso ciò che vediamo possono entrare in noi messaggi negativi che stimolano la concupiscenza e diventano alla fine delle occasioni di caduta. I nostri occhi devono guardare dritto in avanti. La Lettera agli Ebrei ci invita a fissare gli occhi su Gesù, “colui che crea la fede e la rende perfetta” (12:2). Lo sguardo della fede dev’essere sempre rivolto in avanti e in alto, anche se il mondo, specialmente attraverso i vari mezzi di comunicazione, offre molte cose che tendono a distogliere i nostri sguardi. Dobbiamo essere molto prudenti. Giobbe aveva stretto un patto con i suoi occhi per non guardare ciò che poteva essere per lui un’occasione di caduta (Giobbe 31:1). Distogliamo risolutamente gli occhi da quello che nuoce alla nostra vita spirituale e fissiamoli sul Signore!
Fare attenzione al nostro comportamento
“Appiana il sentiero dei tuoi piedi, tutte le tue vie siano ben preparate. Non girare né a destra né a sinistra, ritira il tuo piede dal male” (Proverbi 4:26, 27).
Qui si tratta delle nostre azioni, di quello che facciamo. Dio ci indica una via diritta, non una via sinuosa e tortuosa. La sapienza dice, al cap. 8: “Io cammino per la via della giustizia, per i sentieri dell’equità” (v 20). Il nostro cammino dev’essere scrupolosamente ponderato ed equilibrato. A destra e a sinistra ci spiano pericoli che spingono a sviarsi.
Nell’Antico Testamento Dio esorta parecchie volte il suo popolo a non deviare dalla sua via, né a destra né a sinistra, ma ad attenersi alla sua Parola, senza aggiungervi nulla e nulla togliere (Deuteronomio 4:2. Vedere anche Apocalisse 22:18, 19). Nel nostro comportamento sia individuale che collettivo dobbiamo sempre riconsiderare le nostre vie alla luce della Parola. Dio ci dirigerà.
Perché il nostro cammino possa essere paragonato alla luce del mattino che va sempre più risplendendo, ascoltiamo il Signore, e badiamo al nostro cuore, alla nostra bocca, ai nostri occhi e ai nostri piedi!
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