Mentre mangiavano, (Gesù) disse: “In verità vi dico: Uno di voi mi tradirà”.
Matteo 26:21
(Gesù
disse a Pietro:) “In verità ti dico… tu mi rinnegherai tre volte”.
Matteo 26:34
Tradimenti
Trenta sicli d’argento (Matteo 26:15), ecco il
prezzo al quale è stato stimato Gesù! Quella somma corrispondeva, nella legge
ebraica, all’indennizzo che doveva essere pagato per la morte accidentale di
uno schiavo (Esodo 21:32). Chi ha osato chiedere questo prezzo? Chi ha tradito?
Chi ha consegnato il Maestro ai nemici? Giuda, uno dei suoi discepoli, uno di
coloro che Egli aveva scelto e amato. Ma, siamo sinceri, anche noi possiamo
tradire Gesù in molte maniere, o quanto meno non essergli fedeli. Lo tradisco
quando mi comporto come se non conoscessi la Sua volontà; lo tradisco quando mi
vergogno di dire agli altri che è il mio Salvatore; lo tradisco quando occupo
il mio spirito con pensieri impuri. In
tutto il bene che non faccio e in tutto il male che commetto, è come se
tradissi il mio Signore. Malgrado tutto, però, Egli non cessa di amarmi.
Tradimenti, rinnegamenti, abbandoni… Tutto ciò sarebbe stato sufficiente per fermarlo nel cammino verso il Suo sacrificio alla croce, e sarebbe sufficiente perché fosse Lui ad abbandonare noi. Ma l’amore divino con cui ci ama niente lo può indebolire o fermare.
L’esempio di Pietro ci chiama in causa e ci consola allo stesso tempo. Prima della crocifissione, aveva detto al Signore Gesù: “Darò la mia vita per te!” E Gesù gli aveva risposto: “Il gallo non canterà prima che tu non mi abbia rinnegato tre volte” (Giovanni 13:37, 38). Ma Gesù aveva già pregato per Pietro affinché, nonostante il rinnegamento, la sua fede non venisse meno (Luca 22:32).
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