Gesù fece in presenza dei suoi discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro; ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.
Giovanni 20:30-31
Sette miracoli di Gesù (3)
– Sesto miracolo (Giovanni 9:1-12): Gesù dà la
vista a un uomo cieco fin dalla nascita. Era il compimento della profezia che
diceva: “Io, il SIGNORE… farò di te… la luce delle nazioni, per aprire gli
occhi dei ciechi” (Isaia 42:6, 7). Il cieco, che ora vede, sa che Gesù è il
Figlio di Dio, perché gliel’ha detto Lui stesso. Egli crede e adora (Giovanni
9:38). Allo stesso modo il Signore dà la vista spirituale, che ha la fede come condizione. Al contrario, i farisei di
quell’epoca, che sostenevano di “vedere” bene nel campo spirituale, erano dei
ciechi perché non riconoscevano chi era Gesù. Non è la
nostra conoscenza religiosa che ci farà comprendere le realtà
dell’Evangelo, ma la fede in Cristo.
– Settimo miracolo (Giovanni 11:17-49): Gesù
restituisce la vita a Lazzaro, morto da quattro giorni dimostrando così che
Egli stesso è “la risurrezione e la vita”. Egli è la vita dei viventi e la
risurrezione dei morti. Non mettiamo la “nostra fiducia in noi stessi, ma in
Dio che risuscita i morti”, come scrive l’apostolo Paolo in 2 Corinzi 1:9.
Forse tu stesso o qualcuno dei tuoi cari vi
trovate in una situazione complicata. Credete a Colui che risuscita i morti! Da una vita sciupata, il Signore può far uscire una vita nuova e alla Sua gloria.
Questi sono i sette segni che Giovanni riferisce,
e ognuno d’essi traduce in azione una delle glorie del Signore. Egli inaugura
un nuovo ordine di cose, comunica la vita ed esercita il giudizio, e ha il
pieno controllo sulle forze della natura. Egli è il pane della
vita, la luce del mondo. È la risurrezione e la vita.
In Lui possiamo credere, in Lui dobbiamo
credere.