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sabato 2 aprile 2022

Superiorità delle Promesse

L’apostolo Paolo si rivolge ad un pubblico che si richiamava ai testi del Antico Testamento e fonda pertanto le sue argomentazioni su queste Scritture.

“Fratelli, io parlo secondo le usanze degli uomini: quando un testamento è stato validamente concluso, pur essendo soltanto un atto umano, nessuno lo annulla o vi aggiunge qualcosa. Le promesse furono fatte ad Abraamo e alla sua progenie. Non dice: «E alle progenie», come se si trattasse di molte; ma, come parlando di una sola, dice: «E alla tua progenie», che è Cristo. Ecco quello che voglio dire: un testamento che Dio ha stabilito anteriormente, non può essere annullato, in modo da render vana la promessa, dalla legge sopraggiunta quattrocentotrent'anni più tardi. Perché se l'eredità viene dalla legge, essa non viene più dalla promessa; Dio, invece, concesse questa grazia ad Abraamo, mediante la promessa. Perché dunque la legge? Essa fu aggiunta a causa delle trasgressioni, finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa; e fu promulgata per mezzo di angeli, per mano di un mediatore... Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi fossimo giustificati per fede” Galati 3:14-24.

Anche fra gli uomini si usa dire un patto è un patto, volendo indicare che non lo si può cambiare.

Quanto più sarà stabile un patto stipulato con l’Iddio immutabile.

L’esempio del testamento è interessante. Di solito quando vi è la lettura di un testamento ad essa è presente anche una figura “ufficiale” il cosiddetto esecutore testamentario che ha anche il compito di far rispettare le disposizioni testamentarie.

Le promesse non furono fatte solo ad Abraamo, perché se così fosse, una volta che egli fosse morto tali promesse sarebbero cadute, ma furono fatte ad Abramo e alla sua progenie non intendendo le ramificazione della sua stirpe ma  sta parlando di una sola progenie, Cristo.

E’ un patto ratificato da Dio che riguarda Cristo e questo patto è eterno.

Al v.18 troviamo un termine interessante “l’eredità”. Essa è per definizione qualcosa che ci viene donata o ci spetta per ordine di discendenza non sono necessarie assolutamente delle opere per entrarne in possesso. La legge richiedeva che fossero rispettate tutte le sue esigenze senza eccezioni, mentre la Promessa viene fatta sulla base della grazia ed è un dono immeritato. 

Beh se la promessa è superiore alla legge allora sorge spontanea una domanda: 

“Perché dunque la legge?”. 

Qualcuno poteva pensare che essendo la legge successiva alle promesse essa avesse portato un miglioramento o aperto una strada più appropriata per gli uomini, ma non è così.

La legge fu data a causa delle trasgressioni, era questo il suo scopo mettere in luce evidenziare questo stato di cose è aveva una durata limitata nel tempo “finché venisse la progenie alla quale era stata fatta la promessa”. La legge esauriva dunque il suo scopo quando la progenie che è Cristo fosse venuta.

La legge era la stipulazione di un ordinamento fra più parti e come tale  richiedeva un mediatore.

La Legge era legata al rispetto di essa da parte di quelli a cui era data ma nonostante i richiami di Mosè, il mediatore, essa fu calpestata.

Le promesse fatte ad Abraamo furono invece stipulate direttamente da Dio. Un patto diretto che non richiede intermediari. La legge e le promesse non aveva scopi contrari, concorrevano ad uno stesso fine.

La legge è stata un precettore per condurci a Cristo. Il precettore era generalmente uno schiavo erudito che doveva educare i figli del padrone allevandoli e tenendogli nell’ubbidienza rispettando quelli che erano gli ordinamenti del padrone e si prendeva cura dei figli con lo scopo di fagli raggiungere la maggiore età. 

“Ma ora” costituisce una variante. Presenta una notizia nuova: è venuta la fede e la fede libera dal precettore, la fede ci rende partecipi delle promesse.