Nel corso degli anni mi sono sentito ripetere spesso: “il Signore sta per tornare”, ma i mesi sono trascorsi veloci, poi gli anni senza che l'adempimento della promessa del nostro Signore si fosse ancora realizzato. Ma la Parola ci dice che non si tratta di “ritardo” (2 Pietro 3:9). E' come la pazienza di Noè mentre si preparava l'arca (1 Pietro 3:20), Dio aspetta che altri peccatori si ravvedano, prima di concludere, come appunto avverrà al ritorno del Signore, quest'epoca di grazia.
Nel frattempo, gli avvenimenti intorno a noi si fanno sempre più preoccupanti e intensi, confermando in modo straordinario le previsioni profetiche, e i disegni del nostro Dio riguardo alle nazioni e Israele vanno via via traducendosi in realtà. La confusione oggi più che mai regna sulla terra, le guerre, la violenza, la corruzione, i problemi gravissimi in cui il mondo si dibatte, sono certo gli inevitabili frutti che l'uomo raccoglie per aver scelto di vivere lontano dal Dio di grazia e di pace.
Negli “ultimi tempi” della pazienza di Dio siamo chiamati ad essere spettatori di tristi eventi e in questi tempi una domanda si pone: A che punto è la nostra testimonianza? Stiamo forse impegnando tutto il tempo inseguendo i nostri interessi materiali come se questa terra fosse la nostra patria? Il grido “risvegliati o tu che dormi” (Efesini 5:14) non è forse per noi?
Che Dio ci accordi, in quest'anno che è da poco iniziato, di essere, come i Filippesi, partecipi della grazia nella difesa e nella conferma dell'Evangelo (1:7).
