Ricordati di Gesù Cristo, risorto dai morti.
2 Timoteo 2:8
Ogni
volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la
morte del Signore, finché egli venga.
1 Corinzi 11:26
Nessuno deve dimenticarlo
La
memoria è una facoltà meravigliosa. Come faremmo senza? Ci sono poi delle
circostanze o addirittura delle parole che ci hanno così profondamente colpito
che non riusciremmo mai a dimenticare. Come posso io dimenticare il giorno in
cui ho capito che Dio mi amava, mentre fino a quel momento cercavo di ignorarlo
o lo disprezzavo o lo accusavo di tutta la miseria che c’è nel mondo? Come
dimenticare il giorno in cui ho compreso che Egli aveva trovato in Gesù Cristo
un sostituto che portasse la pena di tutti i miei peccati? Quanta riconoscenza sale allora dal cuore di
chi può appropriarsi di queste parole dell’apostolo Paolo: “Il Figlio di Dio…
mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Galati 2:20)! Che grande gioia prova chi conosce Gesù, la Sua
grazia, il Suo perdono, la felicità che deriva dalla certezza di avere la vita
eterna! Lo svolgimento della sua vita, la sua condotta, il suo ragionare sono
totalmente trasformati. Una lode continua sale dal suo cuore. Il Signore Gesù
apprezza questa risposta al Suo amore.
Inoltre,
per tutti coloro che lo amano, ha istituito come ricordo una “cena”, con del
pane e del vino: “Poi prese del pane, e dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo
diede loro dicendo: «Questo
è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me»” (Luca 22:19). I primi
cristiani si riunivano il primo giorno della settimana (la domenica) per
ricordare insieme il significato e il valore del corpo e del sangue del Signore
(Atti 20:7).
L’abbiamo
dimenticato?