Ecco le risposte che sono state ad alcune domande sulla persona e l'opera dello Spirito Santo nel credente, cercando di condensare nello spazio di una lettera questi argomenti complessi che meriterebbero una più ampia trattazione.
Quale compito ha lo Spirito Santo? Quali sono le opere dello Spirito Santo?
Citiamo alcuni versetti del Nuovo Testamento che definiscono le funzioni dello Spirito:
– Gesù disse ai discepoli:
"Vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto" (Giovanni 14:26)
"Vi guiderà in tutta la verità... e vi annuncerà le cose a venire... prenderà del mio e ve lo annuncerà" (Giovanni 16:13-15).
E così è stato composto il Nuovo Testamento, dagli Evangeli (“vi ricorderà tutto quello che ho detto”) all’Apocalisse (“vi annuncerà le cose a venire”).
– L'apostolo Paolo scrive:
"Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo... a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito... per conoscere le cose che Dio ci ha donate; e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana ma insegnate dallo Spirito" (1 Corinzi 2:9-10, 12-13). Questo passo ha certamente un diretto riferimento alle rivelazioni che soprattutto Paolo ha avuto e che ha trasmesso ai credenti, attraverso le sue Lettere, con parole “insegnate dallo Spirito”. Per estensione, possiamo dire che l’azione dello Spirito è indispensabile anche a tutti noi per essere illuminati e aiutati nella comprensione delle Sacre Scritture.
"Avendo creduto in lui (cioè in Cristo) avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo..., il quale è pegno della nostra eredità" (Efesini 1:13-14). Lo Spirito è come un sigillo, un segno di proprietà, che Dio mette su ogni vero credente; inoltre, per ognuno di noi che abbiamo creduto, lo Spirito Santo è anche come un pegno (o una caparra, 2 Corinzi 1:22) a garanzia della certezza della nostra eredità celeste.
"Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro Spirito che siamo figli di Dio" (Romani 8:16).
"Noi tutti siamo stati battezzati mediante (letteralmente: in) un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi" (1 Corinzi 12:13). Ecco il significato e lo scopo del “battesimo nello Spirito Santo”: l’unione, in un “unico corpo” di cui Cristo stesso è il Capo glorificato nel cielo, di tutti coloro che credono in Lui, da qualsiasi ambiente religioso o sociale provengano.
"Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede per noi con sospiri ineffabili... egli intercede per i santi secondo il volere di Dio" (Romani 8:15-16, 26-27)
"Noi offriamo il nostro culto per mezzo dello Spirito di Dio... e non mettiamo la nostra fiducia nella carne" (Filippesi 3:3) (ricordiamo che per "culto" si intende tutto ciò che è offerto a Dio: sacrificio di lode, adorazione, servizio pratico e preghiere in favore dei fratelli in fede e di tutti gli uomini nel Suo nome, offerta dei nostri beni, ecc.)
"A ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune. Infatti, a uno è data... parola di sapienza; a un altro parola di conoscenza... a un altro fede... a un altro, doni di guarigioni... a un altro, potenza di operare miracoli... a un altro profezia; a un altro discernimento degli spiriti... a un altro diversità di lingue e a un altro l'interpretazione delle lingue... distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole" (1 Corinzi 12:4-11). Ricordiamo che per mezzo di alcune di queste manifestazioni dello Spirito (guarigioni, miracoli, diversità di lingue e loro interpretazione), il Signore “rendeva testimonianza alla parola della sua grazia”, a quella “nuova Via” (Atti 19:9) che veniva predicata dagli apostoli, “e concedeva che per mano loro avvenissero segni e prodigi” (Atti 14:3 – vedere anche 15:12).
"Il Dio di ogni speranza vi riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede; affinché abbondiate nella speranza, per la potenza dello Spirito Santo" (Romani 15:13). È quindi per la sua potenza che possiamo avere pace, gioia e speranza nella nostra vita.
"Il Padre vi dia... di essere potentemente fortificati, mediante lo Spirito suo, nell'uomo interiore" (Efesini 3:16). Lo Spirito è quindi quello che ci dà la vera forza, quella interiore.
"Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito" (Romani 8:11). Lo Spirito è anche la potenza per mezzo della quale Dio risusciterà i corpi dei credenti quando il Signore Gesù tornerà a prenderli.
A chi dobbiamo rivolgerci quando abbiamo un bisogno, una richiesta, una supplica: al Padre, al Figlio o allo Spirito Santo? Si prega, si loda, si glorifica lo Spirito Santo?
Anche se lo Spirito Santo è Dio, non c'è un solo passo in cui sia detto che qualcuno abbia adorato, lodato o pregato direttamente lo Spirito Santo. Vediamo sempre che le preghiere sono rivolte al Padre nel nome di Gesù Cristo, come ci ha insegnato il Signore Gesù stesso (Giovanni 16:23,24,26); anche i ringraziamenti devono essere fatti a Dio ("fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio e Padre per mezzo di lui" - Colossesi 2:17).
Abbiamo visto prima che la funzione dello Spirito è di venire in nostro aiuto, perché "non sappiamo pregare come si conviene" (Romani 8:15-16). La preghiera è offerta a Dio per mezzo dello Spirito ("pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica" - Efesini 6:18).
Ci sono comunque dei passi in cui si vede chiaramente che l'adorazione, la lode e la preghiera vengono rivolte direttamente al Signore Gesù, come già facevano i primi cristiani (1 Corinzi 1:2), perché è Dio (oltre che perfetto uomo). Stefano martirizzato prega Cristo; Paolo lo supplica e gli rende grazie.
Che cosa significa vivere, pregare, camminare nello Spirito Santo?
Vivere (o camminare) nello Spirito Santo significa lasciarlo agire con la sua potenza, affinché possa dare il suo frutto nella nostra vita: "Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà mansuetudine, autocontrollo" (Galati 6:22). Significa anche "mediante lo Spirito far morire le opere del corpo" (Romani 8:13-14), cioè della nostra carne, il nostro "vecchio uomo" per natura peccatore.
Se però noi "contristiamo" (Efesini 4:30) o peggio ancora "spegniamo" (1 Tessalonicesi 5:19) lo Spirito lasciando agire la nostra carne, cadremo nel peccato e disonoreremo il Signore.
"Ma siate ricolmi di Spirito, parlandovi con salmi, inni e cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il cuor vostro al Signore; ringraziando continuamente Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo; sottomettendovi gli uni gli altri nel timore di Cristo" (Efesini 5:18-21). Ecco come si realizza la pienezza dello Spirito.
Pregare nello (o “per lo”) Spirito Santo significa farlo nelle condizioni spirituali adatte affinché questo Spirito possa, come abbiamo visto, aiutarci nella nostra debolezza naturale a "pregare come si conviene" (ossia non per i nostri desideri carnali, dando la precedenza alle cose del Signore rispetto alle nostre, non soltanto per i nostri bisogni ma anche per quelli degli altri, con fede e senza dubitare ma rimettendoci comunque alla volontà del Signore).
F. Cucchi