Egli riduce la tempesta al silenzio e le onde del mare si calmano… ed egli li conduce al porto tanto sospirato.
Salmo 107:29, 30
Ho
il desiderio di partire e di essere con Cristo, perché è molto meglio.
Filippesi 1:23
La sera della vita
La
sera della vita di un cristiano rassomiglia un po’ all’arrivo di un alpinista
sulla cima più alta. Gli ultimi momenti sono certamente i più difficili, perché
il respiro si fa affannoso e mancano le forze. Ogni passo diventa una lotta, e
si è soli in quel combattimento. L’ultimo tratto di roccia è pericoloso e il
soccorso che viene dall’esterno non è più possibile. A ogni passo la domanda ansiosa:
Raggiungerò la mèta?
Tuttavia,
arrivati in cima, si è ampiamente ricompensati; gli ultimi passi sono i più
duri, ma ci hanno condotti nell’atmosfera sublime delle vette, ci hanno
permesso di contemplare la bellezza dell’orizzonte infinito e la dolcezza dei
raggi del sole che sorge. E abbiamo finalmente raggiunto il luogo verso il
quale erano volati spesso i nostri pensieri.
La
cima di una montagna non è paragonabile al cielo di cui ci parla la Bibbia, il
luogo in cui il credente è introdotto dopo la morte. No, è solo un’immagine che
ci incoraggia a guardare alla mèta.
Il cielo non è un luogo disabitato, come lo sono le cime dei monti. L’immagine
del Salmo 107 è più precisa: “Egli li conduce al porto tanto desiderato”. Alla fine di un lungo viaggio, dopo aver
ammirato magnifici paesaggi, ma anche sopportato fatiche e tempeste, ecco il
porto, la casa del Padre nel cielo. Lì i credenti potranno finalmente vedere
Colui che li ha tanto amati, e restare per sempre con Lui. Che meraviglioso
riposo!