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lunedì 5 febbraio 2024

Seminare

Un mondo in continuo peggioramento, un cristianesimo screditato, chiese anemiche, un gran numero di cristiani dei quali considerando il loro cammino non si riconosce più che: “erano stati con Gesù.” Atti 4:13. Questo è pressappoco il panorama spirituale in cui il piccolo gregge avanza con difficoltà.

Come appare fragile questo piccolo gregge, eppure dispone ancora di una ricchissima eredità, di una luce capace di dissipare ogni ombra che si addensa intorno a noi e questa luce è la Parola di Dio ma, questa Parola va ritenuta fermamente nei nostri cuori. Non si può leggerla o ascoltala senza applicare a noi stessi i suoi insegnamenti.

C'è un principio immutabile in essa e che troviamo in Galati 6:7-8 “Non vi ingannate; non ci si può beffare di Dio; perché quello che l'uomo avrà seminato, quello pure mieterà. Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna”

Ognuno di noi, nel percorrere il sentiero della vita, sparge un seme ad ogni passo; un seme che consiste in pensieri, parole o atti. Nel tempo presto o tardi, questo seme germoglierà e porterà il suo frutto. Poi verrà il tempo della raccolta, della mietitura e nessuno potrà sottrarsi. E' possibile che altri raccolgano insieme a noi, ma nessuno potrà mai farlo al nostro posto.

Nel brano dei Galati si può vedere che esistono due tipi diversi di terreno: il dominio della carne e quello dello  Spirito. Qualcuno pensa di poter seminare “per la carne” e raccogliere frutti per lo Spirito! 

E' impossibile.

Un fratello, dopo aver raccontato a dei bambini durante un campo biblico, la parabola del ricco e del povero Lazzaro, chiese loro: Chi vorreste essere?

L'uomo ricco, che in vita godeva ma non possedeva Dio e che dopo morto andò nei tormenti, o il povero Lazzaro, che ebbe una vita infelice ma che poi fu accolto nella gioia del cielo?

Uno di loro rispose: Vorrei essere l'uomo ricco in vita e come Lazzaro dopo la morte.

Ma questo è impossibile!

Quello che ogni uomo semina quaggiù avrà la sua ricompensa inevitabile non solo in questa vita ma anche in quella futura.

Non si può trascorrer la nostra vita seminando solamente per la nostra carne e poi sperare di raccogliere qualcosa per lo Spirito.

Ma non solo, stranamente ci sono anche dei cristiani che sperano di raccogliere senza aver seminato. Sta scritto: “Il pigro non ara a causa del freddo; alla raccolta verrà a cercare, ma non ci sarà nulla” Proverbi 20:4

Altri si lamentano di ogni cosa e sono propensi spesso a muovere critiche verso tutti, questo atteggiamento non fa altro che mettere in luce che vi è “scarsità” nei loro cuori. “Ora dico questo: chi semina scarsamente mieterà altresì scarsamente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondantemente”  2 Corinzi 9:6.

Ciò che seminiamo determina il raccolto, il frutto è della stessa natura del seme: “Perché chi semina per la sua carne, mieterà corruzione dalla carne; ma chi semina per lo Spirito mieterà dallo Spirito vita eterna”.

Questa ricerca di unire due realtà opposte e una delle principali cause del cammino così poco “fruttuoso” del cristianesimo. Stiamo ben attenti al tipo di terreno sul quale stiamo lavorando. Stiamo lavorando e seminando per la carne o per lo Spirito?