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giovedì 8 febbraio 2024

08 febbraio - Morto benché vivo (1/2)

Gli si freddò il cuore ed egli rimase come di pietra.

1 Samuele 25:37

 

“La mia parola non è forse come un fuoco”, dice il Signore, “e come un martello che spezza il sasso?”

Geremia 23:29

 

Morto benché vivo (1)

 

Sainte Beuve, scrittore francese del XIX secolo, molto onorato per la sua sapienza, ma non credente, scriveva un giorno ad un amico:

“La tua lettera mi ha toccato, ma io, in presenza dei tuoi elogi, mi sento sempre così poco degno! Sono passato allo stato di pura intelligenza critica e assisto con occhio amareggiato alla morte del mio cuore. Giudico me stesso e mi sento calmo, indifferente. Sono morto e mi vedo morto, senza che questo mi emozioni o mi turbi. Da dove viene questo mio strano stato? È proprio questo il mio problema: ciò che la gente chiama comunemente “cuore” è morto in me. L’intelligenza risplende su questo cimitero come una luna morta”.

C’è dunque, persino secondo il parere degli increduli, uno stato in cui si è vivi agli occhi del mondo, con l’intelligenza aperta alle scienze, alle arti, alla ricerca del guadagno e del piacere, ma in cui il cuore è morto. L’esperienza di uomini senza Dio conferma così ciò che Dio stesso dice, quando fa scrivere dall’apostolo Paolo a quelli che vivevano lontani da Lui: “Voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati” (Efesini 2:1).

C’è un’altra vita, diversa da quella dove regna l’intelligenza umana. È quella che si acquisisce mediante la fede in Cristo, che viene da Dio ed è eterna. “Chi crede nel Figlio ha vita eterna” (Giovanni 3:36). L’avete ricevuta e ne godete fin da oggi?

(segue e si conclude domani)