“Ma ringraziato sia Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo” 1 Corinzi 15:57.
Se qualcuno mi avesse chiesto cosa io pensassi di questo termine “vittoria” e mi avesse invitato a darne una descrizione, probabilmente gli avrei parlato di cavalli bianchi, spade fiammeggianti, il luccicare delle armature e la forza impressionante della cavalleria al galoppo. Magari grida di gioia, squilli di tromba o di un re seduto su un trono lucente circondato dalle moltitudini dei suoi servi in festa, ma mai e poi mai avrei pensato alla scena della croce.
Il Pastore che era venuto a cercare e salvare. Il Giusto, sofferente.
La fronte dilaniata dalle spine. Profondi solchi tracciati sulla schiena. Il costato trafitto.
Mani e piedi forati. Tenebre per tutto il paese. E grida sì, ma non di approvazione: “toglilo, toglilo di mezzo”.
No! no avrei mai pensato a questo. Non a un prezzo così alto.
Ma Dio lo ha fatto. Ha disposto ogni cosa in modo che questa “vittoria” potesse essere riportata per tutti noi.
“noi siam più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati” Romani 8:37.
Ci è stato solo chiesto di riflettere sull'evento della croce e considerare chi era Colui che vi è stato appeso.
“Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” Romani 5:8.