“Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così: Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo, e ascoltate attentamente le mie parole” Atti 2:14.
Il discepolo che, gridando e spergiurando, aveva rinnegato il Signore, adesso si fa avanti per parlare alla folla. Non più timido e incerto, egli è ora un servitore energico e audace. Ha compreso quello che Cristo ha compiuto per lui e per tutti gli uomini.
“egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti” 1 Pietro 2:24.
Quando il Signore aveva cominciato ad insegnare ai discepoli che doveva soffrire, lui, si era opposto con veemenza: “No Signore”, aveva gridato, “questo non ti accadrà mai”. Ma ripensandoci ora, circa trent'anni dopo (la stesura della sua prima lettera), la morte del Signore che era apparsa inconcepibile, gli sembrava indispensabile.
Ogni credente deve aver compreso quanto indispensabile è stata la morte di Cristo per noi. Ora però ciascuno dei suoi possiede un grande tesoro.
“il Dio che disse: Splenda la luce fra le tenebre è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio, che rifulge nel volto di Gesù Cristo. Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra” 2 Cor. 4:6-7.
Il tesoro è il messaggio dell'Evangelo che ci è stato affidato. Il vaso di terra è il fragile corpo umano. La contrapposizione fra i due è netta. Ma perché Dio ha stabilito che questo tesoro fosse custodito in vasi di terra?
La risposta è: “affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi”. Dio non vuole che l'uomo concentri l'attenzione sullo strumento umano ma, piuttosto, sulla potenza e sulla grandezza di Cristo, il Salvatore.
C'è qualcosa che non va quando il vaso deruba il tesoro della sua gloria, quando il cofanetto attira l'attenzione più del gioiello che contiene. C'è una distorsione quando la scatola vuole brillare più del dono che contiene. Vi è qualcosa di mortale nel servizio cristiano quando questa grande potenza è attribuita a noi e non a Dio.