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venerdì 2 febbraio 2024

Schiavi

Il peccato non solo allontana da Dio, ma rende anche schiavi; non solo separa da Dio, ma riduce pure in catene. Consideriamone l'aspetto interiore.

Il peccato non è solo una cattiva abitudine o un atto esteriore, è anche una corruzione interiore profondamente radicata in noi. I peccati che commettiamo sono solo espressioni esterne e visibili di quella malattia interna e invisibile. Il Signore spiegava alle folle che come il frutto dipenda dall'albero, così le azioni dipendano dal cuore. La bocca parla per la sovrabbondanza del cuore. (Matteo 12:33-35).

Le macchie rosse sono i sintomi del morbillo, non la malattia stessa, che interessa tutto il fisico. I nostri peccati sono sintomi rivelatori di una malattia spirituale, una malattia che rode il cuore stesso dell'uomo.

“Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi lo conoscerà?” Geremia 17:9.

E Gesù disse: “è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l'uomo»” Marco 7:21-23.

La Scrittura abbonda di riferimenti a questa infezione che colpisce la natura umana. E' una tendenza al peccato profondamente radicata nella personalità umana, che si manifesta in mille modi. Non sono certe azioni o certe abitudini a renderci schiavi, ma è la corruzione interiore della natura umana i cui germi penetrano profondamente in noi; il cui focolaio è alla radice stessa della personalità dell'uomo e controlla il suo io.

Il Nuovo Testamento parla spesso degli uomini come schiavi; è un termine che non ci piace e per il quale ci risentiamo, ma è esatto. 

Gesù suscitò l'indignazione di alcuni Giudei quando disse loro: “Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi. Essi gli risposero: Noi siamo discendenti d'Abraamo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: voi diverrete liberi? Gesù rispose loro: In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato” Giovanni 8:31-34.

Nelle sue lettere, Paolo ha parlato realisticamente diverse volte dell'umiliante schiavitù del peccato: “Eravate...servi del peccato” Romani 6:17: “Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri.” Efesini 2:3.

“Anche noi, eravamo una volta insensati, ribelli, traviati, servi di varie concupiscenze e voluttà” Tito 3:3.

Noi uomini abbiamo grandi ideali, ma poca volontà; desideriamo vivere degnamente, ma siamo in ceppi di catene. 

Non siamo liberi, ma schiavi. 

Quante volte vorremmo rivolgerci a Dio piangendo e dicendo: Non c'è niente di compiuto nella mia vita, o Signore; in realtà non ho vinto nessuna battaglia ho solo combattuto per perdere. Questa è la storia umana.

E' inutile imporsi delle regole di condotta, perché non abbiamo la forza di osservarle. Non abbiamo bisogno di un saggio consigliere di vita ma di un Salvatore che ci di la vita. L'educazione della mente non può aiutarci, può farlo solo un cambiamento nel cuore.

Il nostro egocentrismo si manifesta non solo contro Dio, ma anche contro il prossimo.

L'egoismo fa la parte del leone nel nostro comportamento, il nostro io è sempre in preda a sentimenti d'inferiorità o di superiorità, ci è sempre difficile metterci in linea con gli altri, abbiamo sempre un'opinione o troppo alta o troppo bassa di noi stessi. Le relazioni sociali del marito con la moglie, dei genitori con i figli, del datore di lavoro con i dipendenti, sono tutte disseminate di difficoltà. 

L'uomo ha bisogno di un cambiamento radicale della sua natura. L'uomo non può cambiare da se stesso il suo intimo, non può trasformare se stesso da solo. 

Lo ripeto, l'uomo ha bisogno di un Salvatore. La fede nasce dalla consapevolezza di avere bisogno, e Cristo è la risposta ad ogni nostro bisogno.

Egli disse: “Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma dei peccatori” Marco 2:17. 

Solo dopo aver compreso e ammesso la nostra malattia e la sua gravità, ammetteremo di aver bisogno del Medico delle anime. Il cristianesimo è una religione di salvezza; la gente non lo apprezza fino a che non sentirà il bisogno di essere salvata.