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mercoledì 3 aprile 2024

03 aprile - L’ultimo oltraggio

(Gesù) disse a Tommaso: “Porgi la mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente”.

Giovanni 20:27

 

Ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero.

Apocalisse 1:7

 

L’ultimo oltraggio

 

Gesù esce da Gerusalemme portando la sua croce. In cambio del suo amore riceve l’odio (Salmo 109:5). Come corona, gli hanno messo sul capo un intreccio di spine e come scettro gli hanno dato una canna (Matteo 27:29). Si fanno beffe di lui, lo colpiscono con la canna e gli sputano in viso (Matteo 27:30). Lo hanno spogliato delle sue vesti che i soldati, senza scrupoli, si spartiscono. Gesù è inchiodato alla croce. Dove sono quelle migliaia di persone che ha guarito e consolato? Persino i suoi discepoli sono fuggiti.

Gesù è in croce. Perché? A causa della malvagità degli uomini, certo, ma questo non è l’unico motivo. Gesù ha accettato di morire sulla croce perché solo la sua morte poteva salvarci. Egli è l’Agnello di Dio che toglie il peccato. Infatti quando la sua opera espiatoria è completata può rimettere il suo spirito al Padre e spirare.

Il capo dei soldati aveva constatato la sua morte e aveva concluso che era inutile spezzargli le gambe come agli altri due che erano crocifissi. In quel momento uno dei soldati gli trapassa il costato con la lancia. A quest’ultimo oltraggio, Dio risponderà con un castigo? No. Dal costato trafitto di Gesù esce sangue ed acqua, il sangue che espia e l’acqua che purifica il peccatore che si riconosce colpevole e crede al suo sacrificio. Dio è amore!