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martedì 9 aprile 2024

Rifiuto

“Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui” Giovanni 3:36.

Quando noi, ripetutamente rifiutiamo il Suo messaggio, quando siamo insensibili ai Suoi richiami. Quando Dio decide di cambiare il corso della storia e aprire una porta inaspettata dinanzi agli uomini ma, questi non vogliamo ascoltare, allora Egli convalida la loro scelta.

Notate che non fu Dio che rese la gente indegna. Fu il loro rifiuto a credere che li escluse dalla grazia. Il Signore condanna i cuori freddi e ancor più i cuori “tiepidi”.

Noè toccò con mano la differenza che c'è fra coloro che accettano la grazia e coloro che rifiutano. La vide quando le nubi si aprirono e apparve l'arcobaleno per lui e per quanti erano con lui. Lot la sperimentò quando fu trascinato fuori prima che il fuoco caduto dal cielo colpisse le città dove aveva abitato. La vide il popolo d'Israele appena uscito dal paese d'Egitto quando il mar Rosso si aprì dinanzi a loro. La differenza fu enorme perché l'intera armata egiziana fu inghiottita nelle sue acque.

Ma il faraone rifiutò. Benché avesse avuto una poltrona di prima fila sulla scena dell'agire divino, rifiutò. L'acqua divenne sangue. Venne la grandine e i tuoni accompagnati dal fuoco. Le locuste ricoprirono il paese. Il giorno si trasformò in notte. I bambini morirono. Molti segni furono fatti, molti prodigi si palesarono dinanzi ai suoi occhi, ma lui rifiutò.

Il Dio di Noè è il nostro Dio. La mano che portò via Lot è la stessa che non permetterà al giudizio di cadere sui suoi. La strada che permise al popolo di attraversare il mare come per l'asciutto è la stessa che si è aperta dinanzi a noi. E' una strada di vita e di salvezza.

Rimanere spettatori o uditori indifferenti è una pazzia.

L'amore di Dio non è un amore normale. Non è normale amare dei nemici. Non è normale amare la gente che adora degli idoli di pietra anziché amare te, ma Dio lo fece quando rifiutò di abbandonare Israele. Attese. 

E' paziente con le nostre cadute ma non tollera i cuori indifferenti.

Migliaia di anni, centinaia di messaggeri poi un'infinità di miracoli e una croce macchiata di sangue.

Perché tu: “disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza e della sua costanza, non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?” Romani 2:4.

Lo scopo della sua pazienza? Il nostro ravvedimento.