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mercoledì 17 aprile 2024

Senza peccato

“Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui”  2 Corinzi 5:21.

Oltre all'espiazione del peccato, il sacrificio di Cristo sulla croce presenta anche l'aspetto della sostituzione del colpevole davanti al giudizio di Dio. Gesù Cristo ha letteralmente preso il posto del peccatore, ha subito la condanna della nostra colpa, si è presentato in giudizio al nostro posto, evitando così che fossimo chiamati noi. Infatti mentre tutti avremmo dovuto essere giudicati per rispondere a Dio delle nostre colpe, il Signore Gesù ci ha sostituiti caricandosi di ogni nostra responsabilità, come fu anticipato dal profeta Isaia: “Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti” Isaia 53:4-5.

Alla croce è avvenuta una sostituzione, uno scambio. Cristo, che non aveva nulla a che fare con il peccato, si è addossato il nostro peccato, anzi è stato considerato Lui stesso peccato, unico responsabile delle colpe commesse in ogni tempo e luogo, e noi che non abbiamo nulla a che fare con la giustizia di Dio, abbiamo ricevuto la possibilità di diventare giusti in Lui. Da un lato gli abbiamo consegnato le nostre colpe e dall'altro Egli ci ha donato la Sua giustizia.

Si tratta di uno scambio enormemente vantaggioso per noi essere umani e tutto questo, ancora oggi, avviene esclusivamente per grazia, gratuitamente, attraverso un atto di fede, di fiducia nelle promesse di Dio espresse nella Sua Parola di verità. “Il giusto ha sofferto per gli ingiusti per condurci a Dio” 1 Pietro 3:18.

Il piano concepito da Dio per la salvezza dell'uomo non ha nulla a che vedere con le varie teorie religiose, secondo le quali la persona deve impegnarsi, sacrificarsi, per ottenere il favore di Dio. Il Signore afferma di aver già compiuto tutto il necessario per l'espiazione del peccato, avendo pagato per noi e vane risultano le nostre opere. Dio ci ha imputato la Sua giustizia e non possiamo aggiungervi nulla, dobbiamo solo credere alle sue promesse e dimostrare poi nel nostro cammino la realtà della nostra fede.