Così parla l’Eterno, il tuo Creatore… colui che ti ha formato! Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio.
Isaia 43:1
Gesù
lo guardò e disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni: tu sarai chiamato
Cefa” (che significa “Pietro”).
Giovanni 1:42
Col mio nome (2)
Se
una persona che rispetto e ammiro mi si avvicina e ricorda il mio nome, sono
contento e capisco che ha dell’interesse per me.
Da
quando appartengo a Cristo, sono amato e conosciuto da Lui personalmente. Gesù
sa bene il mio nome, quello che porto dal giorno in cui mi ha fatto venire al
mondo. Egli mi ama, non per ciò che diventerò, ma per ciò che sono, e questo a
causa del fatto che in lui è la sorgente
dell’amore. In un mondo in cui la vita umana è valutata in termini di
produttività e di costi, il mio Salvatore mi attribuisce un valore intrinseco,
immutabile, perché è legato al prezzo che Egli stesso ha pagato per salvarmi.
Il
Signore mi conosce molto bene, la sua grandezza non lo allontana da me.
Qualunque sia il mio stato, Egli si ricorda il mio nome e tiene conto dei suoi
piani d’amore per me.
Può
accadere che io perda il contatto con lui, ad esempio perché non ho ricercato
la sua comunione. Allora mi viene vicino, come fece un tempo col suo discepolo
Pietro, e chiamandomi per nome mi domanda: “Mi ami?” Se sono pronto a
rispondergli che lo amo, senza nascondergli nulla, ritroverò la gioia della sua
presenza e forse, come Pietro, anche un segno della sua fiducia nell’affidarmi
un compito da svolgere in favore degli altri (Giovanni 21:15-17).