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venerdì 26 aprile 2024

26 aprile - L’«io» e l’amore

Negli ultimi giorni verranno tempi difficili; perché gli uomini saranno egoisti.

2 Timoteo 3:1, 2

 

(Gesù disse:) “Dimorate nel mio amore”.

Giovanni 15:9

 

L’«io» e l’amore

Leggere 2 Timoteo 3:1-5

 

In questo testo biblico è tracciato, con realismo schiacciante, il ritratto morale dell’uomo degli ultimi tempi. La prima caratteristica citata è l’egoismo, sorgente di tutte le tendenze negative elencate in seguito.

Già un bambino piccolo si mette spesso al primo posto usando la parola “io”. Quanto la conosciamo bene questa piccola parola, evocatrice di egoismo, orgoglio, volontà personale! Quando notiamo questa tendenza negli altri siamo infastiditi e la disapproviamo; impariamo dunque a riconoscerla quando si manifesta in noi, anche se non la esprimiamo con parole. Che tristezza se noi credenti dessimo prova di egoismo piuttosto che di quel vero amore che non fa dell’io il centro di tutto e non si aspetta il contraccambio!

Nemmeno una volta la Bibbia lascia supporre che io debba esigere dal mio prossimo delle manifestazioni di amore; anzi, esorta me ad amare lui. L’amore si mette al servizio degli altri; è l’egoismo che vuol essere servito.

In Gesù non troviamo né una parola, né un atto dettati dall’egoismo. L’io non aveva in lui posto alcuno. “Cristo non compiacque a se stesso” (Romani 15:3). L’apostolo Paolo rivela il rimedio per il nostro innato egoismo: fare come ha fatto lui che poteva dire: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Galati 2:20).