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sabato 20 aprile 2024

20 aprile - Pregare Dio

Voi… non avete, perché non domandate; domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.

Giacomo 4:2, 3

 

Pregare Dio

 

“Non ci resta che pregare”, diceva una persona che si trovava in una situazione difficile. Aveva bussato a tutte le porte, e nessuno era stato in grado di aiutarla. Le restava solo Dio. Come ultima risorsa, si sarebbe dunque rivolta  a lui.

A volte non ci comportiamo anche noi così? Impegniamo tutte le nostre forze per uscire da soli dalla difficoltà, e quando ci accorgiamo che tutto ciò non basta, chiediamo aiuto ad un’amico; forse è ricco, intelligente, ha una buona posizione e potrà raccomandarci a sua volta presso qualche personaggio influente. E alla fine, se tutti i mezzi umani non ci hanno aiutato a trovare una via d’uscita, ci rivolgiamo a Dio. Ma a Dio dobbiamo rivolgerci per primo, e pregarlo non come si fa con gli uomini dicendo: “Tu potresti aiutarmi, per favore intervieni”. A Dio bisogna dire: “Ecco la mia situazione; tu sai ciò di cui ho bisogno. Dammi ciò che è bene per me. Sottometti il mio cuore alla tua volontà”. Non si può forzare la mano di Dio.

Ascoltiamo la preghiera di Gesù in Getsemani; preghiera fervente, fatta “con alte grida e con lacrime” (Ebrei 5:7). Che esempio di sottomissione! Gesù dice: “Padre… allontana da me questo calice! Però, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi” (Marco 14:36). La volontà del Padre aveva priorità sulla sua richiesta; e pensare che Lui era il santo Figlio di Dio! Le sofferenze della croce non potevano essere allontanate: il Signore doveva conoscere il terribile giudizio che i nostri peccati meritavano.