Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati… Ma Dio, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati).
Efesini 2:1, 4-5
Tre risurrezioni
Gli Evangeli ci riportano tre casi di
risurrezioni operate dal Signore, storie bellissime che offrono sempre nuovi
insegnamenti morali e spirituali.
1. La figlia di
Iairo. La ragazza era morta da poco (Matteo 9:18); dopo che fu risuscitata si
alzò e si mise a camminare.
2. Il figlio della
vedova di Nain. Questo ragazzo era già nella bara (Luca 7:11-15), e una volta
risorto ci è detto che cominciò a
parlare.
Tutti noi credenti eravamo morti nei
peccati, ma il Signore ci ha dato la vita; dobbiamo ora camminare e parlare,
vale a dire testimoniare, col nostro comportamento e a parole, l’amore di Dio
che per la fede in Gesù Cristo ci ha dato la vita, la vita eterna.
3. Lazzaro. Era nel
sepolcro già da quattro giorni (Giovanni 11:17-44) e in una fase iniziale di
decomposizione! Alla chiamata di Gesù, è detto che “uscì, con i piedi e le mani
avvolte da fasce, e il viso coperto da un sudario”. E il Signore dice ai
presenti: “Scioglietelo e lasciatelo andare”!
Vi sono persone che accettano Gesù
come loro Salvatore, si convertono a Lui, ma sono ancora trattenute da molti
vincoli: false credenze, superstizioni, insegnamenti errati… Dio certamente
opererà in loro e li aiuterà a fare dei progressi nella conoscenza della
Verità, ma ordina ai credenti di
collaborare con Lui svolgendo, con discernimento e amore questo lavoro di
aiuto.