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giovedì 7 gennaio 2021

Uno specchio che non mente

In un hotel del sud della Germania, nell’atrio d’entrata, c’è una porticina con questa scritta: “La cosa più importante per noi”. Incuriosito, apro la piccola porta e, con grande sorpresa, vedo uno specchio che riflette la mia immagine! Il messaggio è chiaro: per la direzione di quell’albergo la cosa più importante è il cliente.

La Bibbia può essere paragonata a uno specchio. Quando la leggiamo, scopriamo la nostra immagine, ci vediamo come siamo. La Bibbia è uno specchio che non riflette il nostro aspetto esteriore, ma la nostra immagine interiore, lo stato delle nostre coscienze. Possiamo essere giovani o vecchi, belli o brutti, ma la Parola di Dio mette in evidenza le cose che ci accomunano: il nostro egoismo, il nostro orgoglio, le nostre cattive inclinazioni, come pure le nostre cattive azioni; insomma, il nostro stato di peccatori. Tutto viene descritto in modo sorprendentemente realistico. Persino nei racconti che si riferiscono a credenti, la Bibbia non nasconde le loro debolezze e i loro errori.

Dio ci dice la verità, senza riguardi personali e senza fare sconti a nessuno: 

“Chi è mai l’uomo per essere puro, il nato di donna per essere giusto?” (Giobbe 15:14);                “Certo, non c’è sulla terra nessun uomo giusto che faccia il bene e non pecchi mai” (Ecclesiaste 7:20); “Il Signore ha guardato dal cielo per vedere se c’è una persona che ricerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c’è nessuno che faccia il bene, neppure uno” (Salmo 14:2-3).                      Questa amara constatazione porta l’apostolo Paolo a dire: “tutti sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23). 

Cosa fare? Nelle favole che si raccontano ai bambini, la regina che si crede più bella di quanto lo specchio rivela, manda lo specchio in frantumi. Ma questo non cambia le cose, anzi le aggrava. E’ ciò che fanno tante persone: mettono la Bibbia da parte, si rifiutano di leggerla, la denigrano, negano che sia la Verità rivelata da Dio. Peccato! Se accettassero umilmente il suo responso e continuassero a leggerla, si aprirebbe davanti ai loro occhi e ai loro cuori un orizzonte infinito di benedizioni. Essa ci rivela che Dio odia, è vero, il peccato, ma ama il peccatore. Ama tutti noi. E il Suo amore è così grande che, perché fossimo salvati, ha inviato il Suo unico Figlio, Gesù Cristo, a morire su una croce.

Se consideriamo il Signore come lo specchio della Parola di Dio lo evidenzia, non vediamo in Lui altro che perfezioni. Il suo aspetto fisico non è descritto nei Vangeli, ma nel Libro del profeta Isaia leggiamo che “non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci” (53:2). La sua bellezza era morale; Egli era “senza peccato”, ubbidiente a Dio “fino alla morte”, votato al bene dell’umanità e con una missione straordinaria da compiere: la salvezza dei peccatori! 

“Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma l’Eterno ha fatto cadere su di Lui l’iniquità di noi tutti” (Isaia 53:5).

Guarda la tua immagine nello specchio della Bibbia, caro lettore; riconosci che ha ragione nelle cose che rileva e pentiti dei tuoi peccati. Ma poi, accetta il dono che Dio ti fa: la salvezza per grazia, mediante la fede! (Efesini 2:8).