Il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo.
1 Giovanni 3:8
La grazia
e la verità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.
Giovanni 1:17
Il Signore Gesù e la sofferenza
Vicino a un pozzo, in pieno mezzogiorno, Gesù, stanco e assetato, aspetta.
Vuole calmare la coscienza di una donna peccatrice e spegnere la sete del suo
cuore (Giovanni 4:3-26). Gesù non disprezzava nessuno ed era attento ai problemi
di ciascuno.
Di fronte alla morte, in molti casi, Gesù mostra la Sua potenza divina e la
Sua simpatia. Lo vediamo risuscitare una bambina di dodici anni e renderla ai
genitori. Ad una vedova che piange l’unico figlio, rivolge queste parole di conforto:
“Non piangere”; fa rizzare il morto e lo restituisce a sua madre. Piange con
Marta e Maria, prima di far uscire dalla tomba il loro fratello Lazzaro,
sepolto da quattro giorni. Dio non è insensibile ai nostri lutti e ai nostri
dolori.
In tutta la sua vita Gesù ci rivela dunque un Dio d’amore, di bontà e di
compassione davanti alla sofferenza. Ci mostra pure che noi non riusciamo a
capire tutto e che ci sono delle circostanze in cui dobbiamo sottometterci con
fiducia.
Questa vita meravigliosa di Gesù è all’opposto dell’idea che ci facciamo di
un Dio lontano, insensibile, se non addirittura duro verso l’uomo. È il diavolo
la fonte di queste menzogne. Il suo scopo costante è allontanare l’uomo da Dio,
e riempire il nostro cuore di rivolta e di sfiducia. Gesù è venuto per guadagnare la nostra fiducia, calmare le nostre
sofferenze, confutare le menzogne del diavolo e distruggere le sue opere. La
sua vita è un percorso d’amore, di luce e di bontà verso tutti gli uomini; la
sua morte è la loro salvezza. “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni
14:9).