Una donna che era in quella città, una peccatrice… portò un vaso di alabastro pieno di olio profumato; e, stando ai piedi di lui (Gesù), di dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i piedi; e li asciugava con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio.
Luca 7:37-38
Ai piedi
di Gesù
(leggere Luca 7:36-50)
Quella
donna non ha molta stima di sé; si sente colpevole di “molti peccati” (v. 47).
Ne ha una tale consapevolezza che, pur di ottenere il perdono, sfida il
disprezzo del fariseo che ospitava il Signore, un uomo notoriamente religioso,
ed entra in casa sua per mettersi ai piedi di Gesù.
Lì si
prostra, piangendo. Le lacrime che versa sono quelle di un vero pentimento. La
donna sente profondamente il peso delle sue colpe e della sua completa
indegnità agli occhi di Dio; ma in Gesù Cristo, quell’Uomo potente ma anche
umile e pieno d’amore, ella discerne Dio, capace di perdonarle i peccati. Non
mette in dubbio che Lui comprenda il suo bisogno di perdono.
Allora,
sempre ai piedi di Gesù, versa il profumo che ha preparato in un vaso. È quanto
possiede di meglio, di più prezioso, e
lo offre con un atto di profonda riconoscenza.
Allora, Gesù le dà la certezza d’un perdono
completo: “I tuoi peccati sono perdonati” (v. 48), le dice. E aggiunge: “La
tua fede ti ha salvata; va’ in pace” (v. 50).
Abbiamo
tutti noi la consapevolezza di essere dei peccatori meritevoli della condanna
di Dio? Abbiamo coscienza del prezzo che Gesù ha dovuto pagare perché potessimo
essere perdonati?