Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

giovedì 18 maggio 2023

18 maggio - Il figlio prodigo e suo fratello

Mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, e lo baciò. E il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai suoi servi: “Presto, portate qui la veste più bella, e rivestitelo”.

Luca 15:20-22

 

Il figlio prodigo e suo fratello

Alcune parabole: 12. Luca 15:11-32

 

Riassunto: Un uomo ha due figli. Il più giovane gli chiede la sua parte d’eredità, poi va a spendersela lontano, “vivendo dissolutamente”. Ma per sopravvivere è presto costretto a pascolare i maiali; ha fame e non ha nemmeno il diritto di cibarsi dei baccelli che i maiali mangiavano! Allora pensa alla casa di suo padre e decide di tornare… Appena lo vede, il padre gli corre incontro, gli si getta al collo e lo bacia. Poi lo veste con l’abito più bello, quello degno di un figlio; infine, organizza una festa per rallegrarsi con tutta la sua casa. Al ritorno dal lavoro, il figlio maggiore si irrita e rifiuta di partecipare alla festa. Accusa il padre d’ingiustizia, ma lui gli dice: “Tuo fratello era perduto ed è stato ritrovato”.

Significato: Il figlio più giovane rappresenta ogni uomo, ogni donna, che si rende conto del fallimento della sua vita lontana da Dio, e ritorna a Lui, pentito. Allora Dio, il Padre, lo accoglie con grazia e gli fa gustare la Sua benevolenza. Il figlio maggiore raffigura quelli che comportandosi bene ritengono che Dio debba loro qualcosa. Non conoscono la grazia divina e restano estranei alla Sua gioia.

Insegnamento: Ci siamo riconosciuti nella storia del figlio più giovane? Dopo aver vissuto per i nostri piaceri, sfruttando egoisticamente ciò che Dio ci ha donato, siamo tornati a Lui? Se ci pentiamo, conosceremo l’accoglienza del Padre, la Sua grazia e la Sua gioia. Altrimenti, corriamo il rischio di essere come il figlio maggiore, soddisfatti di noi stessi, con un cuore freddo e chiuso all’amore di Dio e del nostro prossimo.