Mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, e lo baciò. E il figlio gli disse: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai suoi servi: “Presto, portate qui la veste più bella, e rivestitelo”.
Luca 15:20-22
Il figlio prodigo e suo fratello
Alcune parabole: 12. Luca
15:11-32
Riassunto: Un uomo ha due figli. Il più giovane gli chiede la sua parte
d’eredità, poi va a spendersela lontano, “vivendo dissolutamente”. Ma per
sopravvivere è presto costretto a pascolare i maiali; ha fame e non ha nemmeno
il diritto di cibarsi dei baccelli che i maiali mangiavano! Allora pensa alla
casa di suo padre e decide di tornare… Appena lo vede, il padre gli corre
incontro, gli si getta al collo e lo bacia. Poi lo veste con l’abito più bello,
quello degno di un figlio; infine, organizza una festa per rallegrarsi con
tutta la sua casa. Al ritorno dal lavoro, il figlio maggiore si irrita e
rifiuta di partecipare alla festa. Accusa il padre d’ingiustizia, ma lui gli
dice: “Tuo fratello era perduto ed è stato ritrovato”.
Significato: Il figlio più giovane rappresenta ogni uomo, ogni donna, che
si rende conto del fallimento della sua vita lontana da Dio, e ritorna a Lui,
pentito. Allora Dio, il Padre, lo accoglie con grazia
e gli fa gustare la Sua benevolenza. Il figlio maggiore raffigura quelli che
comportandosi bene ritengono che Dio debba loro qualcosa. Non
conoscono la grazia divina e restano estranei alla Sua gioia.
Insegnamento: Ci siamo riconosciuti nella storia del figlio più giovane?
Dopo aver vissuto per i nostri piaceri, sfruttando egoisticamente ciò che Dio
ci ha donato, siamo tornati a Lui? Se ci pentiamo, conosceremo l’accoglienza
del Padre, la Sua grazia e la Sua gioia. Altrimenti, corriamo il rischio di
essere come il figlio maggiore, soddisfatti di noi stessi, con un cuore freddo
e chiuso all’amore di Dio e del nostro prossimo.