O Dio… di te mi ricordo nel mio letto, a te penso nelle veglie notturne.
Salmo 63:1, 6
Il SIGNORE lo sosterrà quando sarà a letto,
ammalato; tu lo consolerai nella sua malattia.
Salmo 41:3
Ciò che s’impara in ospedale
“Quando si è distesi sulla schiena, gli occhi sono
rivolti verso l’alto”, diceva un malato cristiano a un amico che gli faceva
visita. “Sai perché il Signore mi ha messo in questo letto d’ospedale? Per
costringermi a guardare verso di Lui! E sai il
perché di questa flebo che mi lega a un sistema di flaconi? È la mia catena; mi
ricorda che devo imparare a dipendere dal mio Signore.
Avevo fatto tanti programmi, la mia agenda era piena di appuntamenti… Ho dovuto
annullarli tutti. Ma avevo chiesto il parere del Signore prima di fare i miei
progetti?
Io che sono molto attivo, che vado sempre di
fretta, ora sono come in trappola; ebbene, guarda questa stanza d’ospedale: ho
scoperto che non è una prigione, ma piuttosto un luogo d’incontro, l’incontro
con quel malato che ieri mi ha visto leggere la Bibbia e mi ha fatto delle
domande; l’incontro con il personale, sia interno che esterno, tutto un mondo
che prima ignoravo, e di cui adesso imparo a conoscere la dedizione, la
gentilezza, l’impegno; e poi l’incontro con dei visitatori, conosciuti e no,
che vengono per confortarmi. Desidererei che ciascuno potesse uscire da qui
portandosi via qualcosa, il ricordo di uno che ha saputo approfittare delle
lezioni del Signore: pazienza, fiducia in Dio, oblio di sé, rinuncia… Infine,
questa camera è un luogo d’incontro col Signore stesso. Non ho mai avuto così
tanto tempo per leggere la Bibbia, pregare, meditare! Grazie, Signore, per
questa esperienza.”