Il peccato ha radici profonde, tanto profonde da distorcere la personalità stessa dell'individuo. Tutti i nostri peccati sono un affermazione del nostro io contro Dio e contro i nostri simili.
I dieci comandamenti, espongono il nostro dovere verso Dio e verso gli uomini, espresso ancor più chiaramente nel riassunto che il Signore Gesù fa della legge : “Ama il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente. Questo è il grande e il primo comandamento. Il secondo, simile a questo, è: Ama il tuo prossimo come te stesso” Matteo 22:37-40. E importante osservare che il primo comandamento si riferisce ai nostri doveri verso Dio; dobbiamo innanzi tutto amare il nostro Dio, poi il prossimo come noi stessi. Il peccato è il capovolgimento di questo ordine e cioè mettere noi stessi al primo posto, poi i nostri simili e confinare Dio in fondo, in qualche angolo remoto.
Il nostro egocentrismo si manifesta non solo contro Dio ma anche contro il prossimo. L'egoismo fa la parte del leone nel nostro comportamento, il nostro io è sempre in preda a sentimenti d'inferiorità o di superiorità, ci è sempre difficile metterci in linea con gli altri.
Mentre il peccato è possessivo l'amore è espansivo; il peccato è caratterizzato dall'avidità di ricevere, l'amore dal desiderio di dare. Se i cristiani fossero capaci di ritenere queste cose facendole proprie la forza della loro testimonianza aumenterebbe notevolmente.
Il nemico è consapevole di questo ed è perciò che lavora con molta solerzia sul mondo intorno a noi. Sta “allargando le strade”, i muri della morale vengono abbattuti, le opportunità rese più appetibili e facili. La società scoraggia i giovani dal ricorrere a Dio per trovare aiuto proponendo altre alternative, cultura, associazioni, amicizie, ma senza Dio come guida si regredisce e torniamo indietro alla “vecchia forma” dove il peccato domina, l'egoismo alberga nei cuori e il nostro io ritorna ad essere il centro intorno al quale ruota tutta la nostra vita.
