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lunedì 15 maggio 2023

L'ultima dimora

“Sappiamo infatti che se questa tenda, che è la nostra dimora terrena, viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d'uomo, eterna, nei cieli” 2 Cor. 5:1. 


“L'ultima dimora” è un'espressione corrente per designare la tomba, o il cimitero, ma è un'espressione errata. Tali luoghi non sono l'ultima dimora, né per lo spirito né per il corpo.

Per quanto riguarda il credente che muore, lo spirito va presso il Signore: “partire per essere con Cristo”, diceva Paolo; e il Signore stesso diceva al brigante convertito: “Oggi tu sarai con me in paradiso” Luca 23:43. Il suo corpo, deposto generalmente nella terra, attende il giorno della resurrezione: alla venuta di Cristo, sarà resuscitato, reso incorruttibile e glorioso (1 Cor. 15:52), simile a Cristo stesso (1 Giov. 3:2); e se ne andrà incontro al Signore sulle nuvole. Così saremo sempre con il Signore ( 1 Tess. 4:17).

Per l'incredulo è  tutto diverso. Il suo spirito, che lascia il corpo, conosce già, lontano da Dio, i tormenti (Luca 16:23-25). Il suo corpo resusciterà anch'esso un giorno ed anima e corpo riuniti compariranno in giudizio dinanzi al Signore seduto sul grande trono bianco non solo perché è stato un peccatore, ma anche perché ha rifiutato la salvezza di Dio in Cristo.