Chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato.
Luca
18:14
Non essere precipitoso nel
parlare e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio; perché Dio
è in cielo e tu sei sulla terra: le tue parole siano dunque poche.
Ecclesiaste
5:2
Il fariseo e l’esattore
delle imposte
Alcune parabole: 13. Luca 18:9-14
Riassunto: Un fariseo (membro di un partito religioso in vista) e un
pubblicano (un esattore delle tasse per conto degli occupanti Romani) vanno al
tempio per pregare. Il primo si crede migliore degli altri uomini e per questo
ringrazia Dio. Il secondo, invece, cosciente delle proprie colpe, implora la
grazia di Dio: “Abbi pietà di me, peccatore!” Il Signore, allora, fa conoscere
l’apprezzamento di Dio: è il secondo a essere giustificato, non il primo.
Significato: Il fariseo rappresenta coloro che hanno fiducia in se stessi
e nelle loro pratiche religiose, e si ritengono superiori agli altri.
L’esattore delle tasse, probabilmente disonesto, raffigura coloro che sono
consapevoli di essere peccatori e indegni davanti a Dio, e lo pregano con
umiltà e fede.
Insegnamento: A giudicare dall’apparenza, l’atteggiamento dei due era
identico, ed era buono: essi pregavano nel tempio! Ma questo non è sufficiente;
quello che conta è la condizione del cuore, che è messa in luce dalle parole
dei due uomini. Se crediamo di avere dei meriti davanti a Dio ci inganniamo.
Noi siamo salvati “per grazia... mediante la fede… Non è in virtù di opere
affinché nessuno se ne vanti” (Efesini 2:8-9).
L’esattore delle tasse sapeva di
essere un peccatore e contava solo sulla grazia di Dio e sul Suo perdono.
Lasciando il tempio, ha potuto tornarsene a casa col cuore in pace. Dio l’aveva sicuramente ascoltato e l’aveva accolto.