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giovedì 25 maggio 2023

25 maggio - Il fariseo e l’esattore delle imposte

Chiunque s’innalza sarà abbassato; ma chi si abbassa sarà innalzato.

Luca 18:14

 

Non essere precipitoso nel parlare e il tuo cuore non si affretti a proferir parola davanti a Dio; perché Dio è in cielo e tu sei sulla terra: le tue parole siano dunque poche.

Ecclesiaste 5:2

 

Il fariseo e l’esattore delle imposte 

Alcune parabole: 13. Luca 18:9-14

 

Riassunto: Un fariseo (membro di un partito religioso in vista) e un pubblicano (un esattore delle tasse per conto degli occupanti Romani) vanno al tempio per pregare. Il primo si crede migliore degli altri uomini e per questo ringrazia Dio. Il secondo, invece, cosciente delle proprie colpe, implora la grazia di Dio: “Abbi pietà di me, peccatore!” Il Signore, allora, fa conoscere l’apprezzamento di Dio: è il secondo a essere giustificato, non il primo.

Significato: Il fariseo rappresenta coloro che hanno fiducia in se stessi e nelle loro pratiche religiose, e si ritengono superiori agli altri. L’esattore delle tasse, probabilmente disonesto, raffigura coloro che sono consapevoli di essere peccatori e indegni davanti a Dio, e lo pregano con umiltà e fede.

Insegnamento: A giudicare dall’apparenza, l’atteggiamento dei due era identico, ed era buono: essi pregavano nel tempio! Ma questo non è sufficiente; quello che conta è la condizione del cuore, che è messa in luce dalle parole dei due uomini. Se crediamo di avere dei meriti davanti a Dio ci inganniamo. Noi siamo salvati “per grazia... mediante la fede… Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti” (Efesini 2:8-9).

L’esattore delle tasse sapeva di essere un peccatore e contava solo sulla grazia di Dio e sul Suo perdono. Lasciando il tempio, ha potuto tornarsene a casa col cuore in pace. Dio l’aveva sicuramente ascoltato e l’aveva accolto.