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martedì 2 maggio 2023

Camminare con Dio

“Poi udii la voce del Signore che diceva: «Chi manderò? E chi andrà per noi?» Allora io risposi: «Eccomi manda me!»” Isaia 6:8. 

Dio non aveva rivolto il suo appello direttamente al profeta.

Isaia aveva solo sentito dire che Dio chiedeva: chi andrà per noi?

La chiamata di Dio non è per pochi eletti, ma per tutti, che io presti ascolto o che io non presti ascolto la Sua chiamata rimane e tutti noi ne siamo consapevoli.

Dio non esercitò nessuna pressione su Isaia, Egli rivolse solo un appello mettendo il luce un bisogno, vi era la necessità di portare un messaggio da parte di Dio.

E chi andrà per noi?

Quando parliamo della chiamata di Dio, siamo propensi a dimenticarci di un fatto molto importante: la natura di Colui che chiama.

Vi sono diversi richiami: quello del mare, quello della montagna o dei grandi spazi aperti; ma pochi sono coloro che li odono. Il richiamo è l'espressione della natura da cui esso proviene e lo si può intendere solo se vi è una natura corrispondente.

Il richiamo di Dio è l'espressione della natura di Dio non della nostra, in esso vi è una voce amorevole che noi soli riconosciamo.

Questa voce spesso non è in accordo con il nostro temperamento, con le nostre idee, con le nostre vie e con i nostri desideri. Fino a che continuerò a misurarmi con le caratteristiche della mia personalità e a preoccuparmi di quello a cui sono portato non potrò mai rispondere al richiamo di Dio.

La maggior parte di noi non ha orecchi che per ascoltare se stessi e perciò non riesce ad ascoltare quello che Dio dice.

E' necessario apportare un profondo cambiamento alle cose alle quali prestiamo ascolto. Dio deve avere la priorità, è sufficiente darli fiducia, arrendersi al suo amore.

L'appello ancora oggi rimane aperto è necessario solo fare un passo avanti e dichiararsi disponibili ad essere mandati da Dio, ed io risposi: Eccomi manda me!