La grazia di Dio… ci insegna a rinunziare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo.
Tito
2:11-12
La grazia
ci insegna (2)
Ieri abbiamo considerato in che
modo la grazia di Dio si è manifestata e ci ha portato la salvezza e la
liberazione.
Ma essa fa anche altro: ammaestra e istruisce tutti
coloro che hanno accettato la salvezza che Dio ha offerto loro. Così, la grazia
che mi ha liberato dalle miserie del peccato, si manifesta ora nella mia vita
giornaliera. Essa mi fa conoscere l’amore di Dio e chi Egli è; e mi fa capire
ciò che si aspetta da me molto meglio di quanto non lo facesse la legge di Mosè
dell’Antico Testamento. La grazia m’infonde il desiderio di piacere a Dio.
Rinunciare all’empietà e alle
passioni mondane significa rifiutare tutto ciò che
dispiace a Dio e che a volte, prima di conoscere il Signore,
accettavo.
Essere un empio (termine
che è il contrario di “pio”), vuol dire agire come se Dio non esistesse, essere
indipendenti nei confronti Suoi e della Sua volontà. Tutto quello che viene
fatto senza tenere conto di Dio, è un’empietà.
Le “passioni mondane” sono gli
impulsi peccaminosi della nostra natura e tutto ciò che il mondo può offrire
per stimolarli e farci cadere nel peccato. Quante proposte può offrirci Satana
e quanto facilmente potremmo lasciarci tentare!
La via che la grazia apre al
credente è quella che ha tracciato Gesù quand’era in terra. Siamo dunque sobri
nella nostra vita personale e giusti nei nostri rapporti con gli altri. E
coltiviamo una gioiosa relazione con Dio, vivendo di continuo nel Suo timore;
non nella paura, ma nel rispetto di un figlio nei confronti del Padre che lo
ama, e che ha dei diritti su tutti noi.