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venerdì 13 giugno 2014

13 Giugno

Maria era quella che unse il Signore di olio profumato e gli asciugò i piedi con i suoi capelli.
Giovanni 11:2

Mentre il re è nel suo convito, il mio nardo esala il suo profumo.
Cantico dei Cantici 1:12

A tavola con Gesù

Erano in pochi a quell'incontro in casa di Simone di Betania: Gesù e i suoi discepoli, Maria, Marta, Lazzaro, senza dubbio il padrone di casa e qualche parente vicino. Ma l'invitato è il Signore Gesù. "Gli offrirono una cena" (Giovanni 12:1-8). Momento conviviale, come si dice oggi! Marta, sempre attiva, serviva. Lazzaro, che Gesù aveva risuscitato, testimoniava senza parole, con la sua sola presenza, della potenza e della grazia del Signore. Era lì, vivente, a tavola con Lui. 
Mancavano sei giorni alla Pasqua; l'ora era solenne e nessuno se ne rendeva conto, fuorché Maria. Ella sapeva che Gesù stava per morire. Lui lo aveva detto: "Bisogna che il Figlio dell'uomo soffra molte cose... sia ucciso, e risusciti il terzo giorno" (Luca 9:22). Maria sapeva pure che il corpo del Signore, benché messo in una tomba, non si sarebbe decomposto come quello di suo fratello; dunque sarebbe stato inutile andare poi ad imbalsamare quel corpo. "Lei ha fatto ciò che poteva", dice il Signore (Marco 14:8), e lo ha fatto quando lo si doveva fare. Per quell'incontro con il Signore aveva portato un vaso di profumo; e avvicinandosi a lui, con un gesto di adorazione, gli spande sul capo e sui piedi un profumo di gran valore. Ella rompe il vaso: tutto era per lui e soltanto per lui.
Che valore ha per voi, per me, il Signore Gesù?