Il Signore ora si rivolge alla folla: “che andaste a vedere? E per ben tre volte ripete la stessa domanda proponendo anche un’ipotetica risposta.
·
Una canna dimenata dal
vento? (24)
La canna è figura di instabilità
(Is 36:6 – Ez 29:6) e, applicato a Giovanni, potremmo dire “un uomo senza
convinzioni”. No! non era il caso di Giovanni che aveva espresso con chiarezza
le proprie convinzioni e non si era tratto indietro nel dispensare rimproveri
(3:7 – Mt 14:3/4).
·
Un uomo avvolto in
morbide vesti? (25)
No, Giovanni non era un
elegante cortigiano di un palazzo reale vestito di vesti sontuose, anzi … (Mr
1:6).
·
Un profeta? (26)
I Giudei avevano ben
compreso che Giovanni era un profeta, ma il Signore gli rende testimonianza che
era il precursore del Messia!
Le parole del Signore
(27/28) mostrano le diverse reazioni alla predicazione di Giovanni:
·
il
popolo ed i pubblicani, che hanno riconosciuto la giustizia di Dio e che sono,
perciò, d’accordo con ciò che Dio chiede dimostrandolo nel farsi battezzare da
lui (29),
·
i
Farisei ed i dottori della legge, che studiano la legge, ma senza ricercare in
essa la volontà di Dio e si pongono al di fuori della sfera delle benedizioni
divine (30).
·
La reazione
dell’uditorio (31/35)
Il Signore sottolinea la
follia degli uomini del Suo tempo (31/32): essi rigettano tanto l’invito al
pentimento rivolto da Giovanni (pur considerandolo un profeta), quanto il
messaggio di grazia offerto dal Salvatore. Non hanno voluto né ballare (cioè rallegrarsi
della venuta del Signore), né piangere (cioè accettare la solennità della
predicazione di Giovanni).
Giovanni era stato
criticato per il suo ascetismo (33), il Signore per aver mangiato e bevuto con
persone di bassa condizione.
Dove trovare la saggezza?
Presso coloro che riconoscono nel Signore la saggezza di Dio (1 Co 1:30),
perché il loro spirito, rinnovato in conoscenza, può discernere ciò che Dio
rivela ai Suoi figlioli.
D.C.